Amministrative 2024, passo avanti di Azione e dei movimenti riformisti: apriamo coalizione al civismo
Presa di posizione importante (e diversa) che segna, di fatto, una rivoluzione nel pantano in cui sono finite le dinamiche pre-elettorali a Co-Ro. Per sconfiggere Stasi si ritenta l’esperienza di 5 anni fa: coalizione larga, anzi larghissima
CORIGLIANO-ROSSANO – Si va verso un’altra campagna elettorale dal tono politicamente ibrido? Il sindaco Stasi è da tempo (in realtà da sempre) in campagna elettorale e ha fatto capire che la sua continuerà ad essere un’azione politica votata principalmente al movimentismo: più liste ma senza una connotazione fortemente partitica. È stata anche questa la chiave di volta che lo ha portato nel 2019 alla guida della città. Ed è stato anche questo il leit-motiv di tutte le altre forze in campo: l’altro centrosinistra e parte del Partito Democratico camuffato in liste civiche con Promenzio e una grandissima coalizione costituente a matrice centro-destra (dove gli unici simboli di partito su 13 in campo furono solo quelli di Fratelli d’Italia e Lega) a sostegno di Graziano.
Il “civismo”, insomma, ha imperato. E anche alle elezioni della prossima primavera si potrebbe ripetere lo stesso cliché.
Il centro destra, infatti, pare stia abdicando all’idea di creare una coalizione politica dura e pura a favore di una coalizione più aperta, anche al dialogo con quelle forze che – non per forza – si rivedono nella casa conservatrice. Anzi, probabilmente l’idea è proprio quella di indebolire una leadership sovranista e spostare il baricentro più verso il centro, dove – evidentemente – ci sono più consensi.
A sostenere questa teoria c’è la nota stampa diramata nel pomeriggio da Azione, insieme a due movimenti civico-riformisti (Il Coraggio di Cambiare l’Italia e Corigliano-Rossano Domani) che nel corso delle ultime comunali del 2019 hanno incamerato insieme, seppur su fronti differenti, il 17% totale delle preferenze. E sono proprio questi tre soggetti politici ad aver «maturato la convinzione – si legge nella nota - che sia più che opportuno aprire al mondo civico ad ogni livello affinché ci sia un coinvolgimento il più ampio possibile per dar vita non più all'illusione di una città normale bensì alla costruzione di una vera e propria città straordinaria».
Spostare il baricentro verso il centro, insomma, per fare cosa? Lo dicevamo: nel centro sinistra c’è una sacca di scontenti che non si alleerà mai con Stasi. Ed è proprio lì che questa “manovra tattica” di diplomazia cerca di colpire probabilmente con l’intenzione di persuadere quante più portatori di voti che stanno al di là della barricata a sposare un progetto comune.
«Cogliamo con entusiasmo – si legge ancora nella nota di Azione, CCI e Co-Ro Domani) gli inviti e gli stimoli che soprattutto in questi ultimi tempi con l'avvicinarsi delle elezioni comunali ci giungono da forze politiche e singoli cittadini per intraprendere un nuovo percorso che dia la luce ad un progetto capace di proiettare questa città nella sua giusta dimensione. Perciò – sottolineano - riteniamo occorrano una visione che di certo è mancata in questi cinque anni ed un metodo amministrativo adeguato ad un comune che per numero di abitanti e per vivacità economica riveste una importanza straordinaria per tutta la regione. Un metodo – chiosano Azione, Il Coraggio di Cambiare l’Italia e Corigliano-Rossano Domani - che permetta in primis di efficientare la macchina comunale e ne sappia effettivamente valorizzare le tante competenze presenti al suo interno».
Insomma, nel centro destra (che spera di diventare centro destra civico) inizia a materializzarsi l’idea che un modo per battere Flavio Stasi c’è: creare le condizioni elettorali per un one to one: un grande tra due fazioni contrapposte che, alla fine, si trasformerebbe in un referendum pro o contro Stasi.
L’idea è geniale ma bisognerà essere capaci e tenaci nel portarla a termine, anche se questo significherà decapitare, già da ora, personalismi e leadership partitiche.