Laboratorio (Sinistra)² di Trebisacce contro il dimensionamento scolastico
«Siamo solidali con il mondo scolastico locale e diciamo “No!” a questo scellerato piano di dimensionamento che mette ulteriormente in ginocchio un settore fragile e che, come pochi, ancora resta un presidio di legalità e di crescita sociale»
TREBISACCE - «Ancora un taglio a danno del futuro dell’Alto Jonio. A pagare stavolta sono i più giovani e il sacrosanto diritto allo studio. Dimenticando la nostra Costituzione». È quanto dichiarano in una nota i membri del Laboratorio (Sinistra)² di Trebisacce.
«La Provincia di Cosenza - a guida centrodestra - impone il suo dimensionamento e di fatto cancella uno storico Istituto di Scuola Superiore: sparisce il “Filangieri” che viene accorpato all’Aletti. Attenzione: la giostra dei tagli per la “nuova” scuola che nascerà non finirà qui: all’orizzonte ci sta il geniale progetto di ridurre a quattro gli anni di corso dei Tecnici e dei Professionali. Intanto, sempre per i numeri, va verso la chiusura il plesso di Oriolo. Così, in un biennio, l’Alto Jonio perderà classi e posti di lavoro. Anche la Scuola locale subisce la mannaia della logica aziendale d’uno Stato e di un’Europa che vogliono risparmiare in una terra di periferia su cui invece dovrebbero investire e non tagliare: oggi sulle spalle degli studenti, appena ieri sulla Sanità pubblica. E chi paga? La gente comune, le fasce più deboli».
«Certi tagli indiscriminati - proseguono - non possono gravare su territori come il nostro, dove pure il trasporto pubblico è una scommessa giornaliera per i tanti ragazzi e le tante ragazze che dai paesi montani devono raggiungere Trebisacce con grandi rischi e difficoltà. Questi giovani meriterebbero investimenti per il loro futuro e non l’ennesima umiliazione».
«Siamo solidali - concludono - con il mondo scolastico locale e fermamente diciamo “No!” a questo scellerato piano di dimensionamento che mette ulteriormente in ginocchio un settore fragile e che, come pochi, ancora resta un presidio di legalità e di crescita sociale per un territorio ormai allo sbando e senza più grandi speranze né prospettive».