Salimbeni denucia mancanza di decoro in Piazza Salotto: «300mila euro chiusi in un cassetto. Cosa aspettiamo?»
«Questa piazza è il punto di aggregazione sociale più frequentato, nel quale insistono diverse attività commerciali. È il caso che il governo territoriale subordini i suoi interessi elettorali agli interessi della Città, almeno questa volta»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Nello scalo di Corigliano manca l'abc dell'ordinaria manutenzione: dalla cura del verde alla segnaletica stradale, dai cestini gettacarte alla pulizia dei marciapiedi. Basta fare una passeggiata su Via Nazionale o bere un caffè in piazza per rendersene conto». È quanto denuncia in una nota il consigliere di Azione, Mattia Salimbeni.
«Avevo pregato - prosegue - Assessore e responsabili di garantire un minimo di decoro al corso di Via Nazionale ed alla piazza, almeno nel giorno della sua festa. Niente da fare. Ormai la sporcizia e le erbacce, le griglie sprofondate e la indecente fontana di Piazza Salotto sono diventate componenti fondamentali dell'arredo urbano. Una situazione che persiste da così tanto tempo che ormai appare evidente come Sindaco e assessori sperino in una totale assuefazione dei cittadini, costretti a vivere la propria piazza principale nel degrado più totale».
«A proposito di Piazza Salotto. È dal 2020 che ci sono a bilancio 300mila euro per la riqualificazione dei parcheggi interrati e per alcuni interventi di straordinaria manutenzione previsti sopra. Lo scorso 28 luglio, dopo ben 3 anni, è stato finalmente approvato il progetto definitivo. Quanto ancora bisogna aspettare per assistere all'inizio dei lavori? Non vorrei che, proprio come per il porto a secco, si stia perdendo tempo per inaugurare il cantiere a ridosso delle prossime elezioni comunali. Visti i precedenti, non mi sentirei di escluderlo».
«Piazza Salotto è la vetrina dell'a.u. di Corigliano - conclude -, in assoluto il punto di aggregazione sociale più scelto da giovani e famiglie, nel quale insistono diverse attività commerciali. È il caso che il governo territoriale subordini i suoi interessi elettorali agli interessi della Città, almeno questa volta».