Cariati, le Lampare denunciano l'uso errato delle variazioni di bilancio di previsione e dei fondi riserva
Secondo il gruppo consiliare di opposizione, attualmente a Cariati «manca una linea politica di gestione»
CARIATI — «Nell'ultimo Consiglio comunale abbiamo espresso parere contrario all'ennesima variazione del bilancio di previsione approvato dall'attuale amministrazione comunale dopo il suo insediamento. Infatti, non abbiamo ancora capito quale sia il piano a medio e lungo periodo di questa amministrazione per quanto concerne i servizi: è la terza variazione ordinata e non si prospetta nemmeno come ultima».
Lo si legge in una nota stampa del gruppo consiliare Le Lampare Basso Jonio cosentino, che così continua: «Per ora si è messo mano ai fondi di riserva – che si usano nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti – e fondi che erano destinati ai servizi sociali. Lo strumento delle variazioni è appunto uno strumento che non può sostituire una corretta programmazione dei servizi che tuttora non è dato sapere come verranno gestiti, visti i quasi totali affidamenti diretti, né tantomeno può tradursi in una strategia amministrativa dell'Ente».
«Vogliamo solo ricordare quello che l'Autorità nazionale anticorruzione ha ribadito nel 2015 lanciando un allarme per il reiterato abuso delle procedure di affidamento diretto e di acquisti in economia da parte di alcuni Comuni italiani, ammonendo espressamente le stazioni appaltanti ad evitare l'artificioso frazionamento delle commesse pubbliche, per non incorrere nelle suddette violazioni di legge. Esortiamo dunque il nostro assessore ai Lavori Pubblici e il Dirigente dell'ufficio tecnico a non commettere questo errore, che potrebbe costare caro al paese e ai cittadini. A parer nostro, non è sufficiente rendicontare i presupposti che hanno dato luogo alla variazione di bilancio – i cui soldi ci auguriamo vengano spesi per pagare i lavori futuri e non passati – ma bisogna avere anche una visione d'insieme, imprescindibile dall'adozione di una chiara linea politica di gestione, attualmente assente».
«Fin dai primi giorni di insediamento dell'attuale amministrazione comunale abbiamo nutrito preoccupazione sull'impiego dei soldi dei cittadini, attivandoci difatti, in diverse iniziative che ne mettessero sotto la lente d'ingrandimento la gestione. Singolare risulta una parte delle entrate, quelle riguardante i proventi delle sanzioni del Codice della strada, e per la quale siamo ancora in attesa di notizie certe e atti ufficiali richiesti al Comandante della Polizia Municipale, al Revisore unico del Conto e dal tesoriere».
«Altra importante questione, mossa da nostra interrogazione, ha riguardato quanto accaduto alla Valle del Nicà, e quindi anche al territorio di Cariati, con migliaia di litri di percolato della discarica finiti nel fiume. A tal proposito è risultato fallimentare l'avviso diramato dal Comune in data 6/7/23, in cui si chiedeva ai cittadini interessati – pure in riferimento alla nota protocollo 20539 Arpacal – di voler fornire al più presto la dichiarazione indicante la presenza di pozzi o punti di prelievo di acqua riconducibili al bacino del suddetto fiume: pervenute solo 2 autodenunce».
«Queste non bastano a quantificare il grado di inquinamento recato, e già consapevoli della competenza sulle acque di Arpacal ma forti della salute come interesse pubblico, abbiamo chiesto l'avviamento di un controllo e censimento comunale da effettuare tramite il contributo della polizia municipale: il sindaco ha disposto di inoltrarne richiesta agli uffici competenti. Confidiamo quindi nell'azione e nella rappresentanza del Primo Cittadino».
«Le nostre dichiarazioni di voto sono state giustamente mosse dalla lettura dei documenti ufficiali. Proprio dai documenti apprendiamo anche l'utilizzo del fondo di riserva a cui ci siamo opposti. Per una proficua amministrazione della cosa comune non ci si può limitare alla presa visione degli atti: questa deve essere seguita da una discussione costruttiva in Consiglio su strategie e linee politiche adottate, che ad oggi non vediamo. E la cosa ci preoccupa» concludono.