Terzo Megalotto 106, Bevacqua e Iacucci solidali con i Sindaci del territorio
Secondo gli esponenti del partito democratico è necessario un tavolo di confronto con il Governo per il completamento dei lavori
COSENZA - Il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua e il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Iacucci esprimono la propria solidarietà, insieme a quella dell’intero gruppo dem e del partito regionale, ai sindaci dei Comuni del cosentino che stanno protestando per i ritardi accumulati nel completamento del terzo megalotto della ss 106 e per la loro comllessiva gestione.
“Quello che sta avvenendo nella gestione dei lavori per la realizzazione del terzo megalotto - affermano Bevacqua e Iacucci - va fortemente stigmatizzato. Non soltanto i ritardi stanno amplificando l’isolamento dei popolosi Comuni del cosentino interessati, ma anche l’individuazione degli svincoli e la destinazione delle risorse per le opere compensative stanno procedendo senza alcuna logica e alcun confronto”.
“I sindaci dunque - proseguono i due - hanno fatto bene a fare sentire la propria voce e a chiedere con forza un incontro con i rappresentanti del governo e magari direttamente con il presidente del Consiglio dei ministri per avviare un tavolo di concertazione che tenga in considerazione le valutazioni e le proposte dei sindaci del comprensorio interessato dai lavori. I primi cittadini sono proprio coloro che, più di tutti, conoscono il territorio che amministrano, le sue esigenze e le migliori soluzioni per fare in modo che si evitino clamorosi errori già commessi nel passato nella realizzazioni di infrastrutture nevralgiche per la Calabria”.
“Per quanto ci riguarda - concludono Bevacqua e Iacucci - metteremo in atto tutte le iniziative necessarie per fare in modo che si arrivi ad un confronto efficace con il tramite della Prefettura di Cosenza. Non c’è più tempo da perdere e urgono soluzioni efficaci e condivise e, in questa direzione, crediamo che un ruolo fondamentale dovrebbe averlo il governo regione che, invece, è assente nel dibattito e poco incisivo nei confronti di Anas e Rfi”.