Omicidio a Sibari, nessun dubbio sull'origine 'ndranghetista. «Non lasciamo solo il territorio»
È il commento dell’eurodeputata Ferrara (M5s): «Lo Stato non può lasciare i cittadini in balia di una mafia che si crede così potente da scaricare una ventagliata di proiettili su una persona»
BRUXELLES - «L'orrore della criminalità organizzata che uccide in un centro abitato una donna a colpi di kalashnikov è la prova provata che contro la mafia non bisogna mai abbassare la guardia. Quanto accaduto a Sibari ieri sera ci riporta alla mente altri fatti di cronaca e di morti innocenti per rese dei conti che nulla hanno a che fare con una società civile e democratica. Le modalità del cruento omicidio avvenuto nel centro ionico cosentino non lasciano dubbi sull'origine 'ndranghetista».
Così in una nota Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che continua: «Lo Stato non può lasciare questi territori e i cittadini in balia di una mafia che si crede così potente da scaricare una ventagliata di proiettili su un individuo, in questo caso una donna. I cittadini, per la gran parte bravissime persone, non possono essere ostaggio di questa cappa criminale, perché così è».
«Allo stesso tempo operazioni di contrasto, come quella scattata all'alba di oggi e denominata Eureka, restituiscono speranza e fiducia. Un maxi-blitz che sfonda i confini regionali e nazionali. La mafia è un fenomeno transfrontaliero, non riguarda solo la Calabria - in questo caso - o l'Italia. Le ingenti risorse vengono investite all'estero e questo deve spingere tutti gli Stati membri ad introdurre nel loro ordinamento giudiziario leggi specifiche sul crimine organizzato di tipo mafioso. Solo così si potrà migliorare la collaborazione europea nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, che ormai agiscono a livello transnazionale. La legalità deve e può essere più forte della mafia, ovunque» conclude Ferrara.