Necessaria una nuova governance del territorio che porti alla Macroregione del Sud
Questa è la proposta al centro dell'assemblea del Movimento “Mediterraneo è Calabria” che si terrà il 26 maggio

CATANZARO - «La proposta di legge di modifica all’articolo 4 della legge regionale del 2006 sull’istituzione di un nuovo Comune tramite fusioni che sarà discussa nell’assemblea regionale di lunedì prossimo, appare come un segnale di attenzione della Regione verso il crescente interesse degli Enti locali ad una nuova “governance” del territorio, in presenza di progetti in essere che riguardano l’area di Cosenza, di Vibo, di Crotone e della Locride. L’obiettivo di un riordino sistemico del territorio è una delle priorità del programma del ricostituito Movimento “Mediterraneo è Calabria”, che, guidato da Franco Bevilacqua, terrà la sua prima assemblea il prossimo 26 maggio a Vibo».
È quanto si legge in una nota stampa del movimento.
«Tale obiettivo - secondo quanto affermano Bevilacqua e Domenico Campana che hanno redatto la proposta programmatica del Movimento - richiede, a monte del processo di fusioni tra Comuni, l’individuazione di Zone Omogenee Territoriali, ovvero aree ad interesse comune, dove generare forti sinergie per la valorizzazione e lo sviluppo dei contesti individuati e progettare e pianificare, in maniera ottimale, le unioni, le fusioni e le conurbazioni».
«Una “governance” così strutturata - aggiungono Bevilacqua e Campana - porterebbe , non solo, ad una “razionalizzazione” del territorio con obiettivo di realizzare un nuovo modello di sviluppo sostenibile ed ecocompatibile con le uniche risorse certe della programmazione europea e di quella del Recovery, ma è anche la premessa per un auspicabile rafforzamento di una concertazione istituzionale tra la Calabria, Basilicata e Puglia su temi, in particolare infrastrutturali e legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, nella prospettiva di realizzare una Macroregione del Sud, in sintonia con la principale politica di investimento dell’Europa, ovvero la coesione territoriale. La stessa che mette al centro il territorio sostenendone la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente, mentre i suoi vantaggi sono direttamente proporzionali alle aggregazioni territoriali».
«Una nuova “governance” che passa attraverso l’individuazione delle Zone omogenee territoriali e gli Ambiti territoriali ottimali, prima delle fusioni o Unioni tra Comuni– sottolineano Bevilacqua e Campana - diventa funzionale agli obiettivi strategici della politica di coesione europea realizzata attraverso il Fondo di sviluppo regionale, il Fondo sociale e quello propriamente di coesione: innovazione e digitalizzazione, salvaguardia del clima in attuazione dell’accordo di Parigi, green e zero emissioni di carbonio, più connessioni, più sociale».
«Di qui la necessità – concludono Bavilacqua e Campana - di una legge regionale sistemica di riordino del territorio che porti la Regione a governare da protagonista ed in tempi stretti i processi di sviluppo che accompagnano le risorse messe a disposizione dall’Europa, attraverso i suoi molteplici canali».