Mammoliti (Pd): «In Calabria i dati del mercato del lavoro sono da allarme sociale»
«Non basta cambiare nomi alle aziende o coniare slogan per normative insufficienti. Servono le risorse per un piano straordinario per il lavoro»
CALABRIA - Il Vice Presidente Commissione Bilancio, Raffaele Mammoliti, richiama l'attenzione sui dati allarmanti del mondo del lavoro in Calabria e in una nota stampa afferma:
«In Calabria i dati del mercato del lavoro e l’aumento della disoccupazione costituiscono un vero e proprio allarme sociale. E non può di certo essere sufficiente il titolo di un provvedimento legislativo o cambiare targa da azienda Calabria Lavoro ad Arpal per rendere esigibile la missione principale nel mercato del lavoro calabrese delle politiche attive e dell’apprendimento permanente da troppi anni purtroppo sacrificate. Ieri ho partecipato ai lavori della III Commissione in Consiglio regionale che ha affrontato la discussione in merito alla proposta di legge n. 176/12^ rubricata “Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente”.
La Commissione ha svolto le audizioni delle OOSS di categoria le quali, pur apprezzando il provvedimento, hanno comunque manifestato perplessità in merito alle risorse destinate per i lavoratori impegnati nella nuova Agenzia denominata Arpal. Come abbiamo anticipato nel corso degli interventi, come gruppo Pd nei prossimi giorni avanzeremo le nostre proposte tese a rafforzare l’impianto normativo e l’effettiva valorizzazione delle risorse umane, individuando attraverso la necessaria implementazione le risorse economico-finanziarie per meglio declinare gli obiettivi contenuti nel provvedimento e per rendere più esigibile il diritto al lavoro attraverso le politiche attive che nella nostra regione sono indispensabili se di vuole realmente offrire opportunità di lavoro ai tantissimi giovani disoccupati e inoccupati.
In Calabria - prosegue - abbiamo dati da vero allarme sociale con la percentuale più bassa di occupati e percentuali più alte per disoccupati soprattutto tra i giovani e le donne. Inoltre il livello dei neet (giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non lavorano e non sono inseriti in percorsi di istruzione e formazione) supera di gran lunga la percentuale nazionale che è del 19%, mentre in Calabria sfiora il 30%. È evidente che bisognerà, se non si vuole annunciare generiche e burocratiche, azioni di riforma varare con il coinvolgimento delle OOSS confederali un Piano del lavoro utilizzando bene le risorse e gli strumenti disponibili.
Promuoveremo, pertanto - conclude -, un’apposita iniziativa per avanzare le nostre proposte che sottoporremo all’attenzione del presidente Occhiuto sollecitandolo ad un’indispensabile azione riformatrice. Prima di ogni altra cosa sarà necessario individuare le risorse adeguate in grado di sostenere le azioni di sistema che bisognerà mettere in campo per elaborare un Piano straordinario di interventi di politica del lavoro. Lunedì faremo una riunione di gruppo per valutare e definire l’iniziativa da mettere in campo».