3 ore fa:Un successo la Giornata della Salute a Bocchigliero
9 ore fa:Tragedia del Raganello, processo al capolinea: chiusa la fase dibattimentale
4 ore fa:La Vignetta dell'Eco
11 ore fa:Disagi al Chidichimo per il mal funzionamento della rete internet
11 ore fa:Caloveto investe nella cultura: in arrivo 75mila euro per la nuova biblioteca
8 ore fa:Al "Colosimo" l'evento dedicato a Pier Tommaso Pugliesi e Luigi de Luca, "storici" figli di Corigliano
4 ore fa:Più razzisti dei "razzisti"
10 ore fa:A Schiavonea il Giubileo degli operatori della giustizia
3 ore fa:Caro prezzi a Schiavonea. Gli utenti si lamentano: «Ma dove siamo? A Capri o a Montecarlo?»
10 ore fa:Il caso Scutellà (M5s) diventa un libro. Ecco quando uscirà

«La Sila-Mare è la punta dell'iceberg di una situazione infrastrutturale esplosiva»

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Subito dopo il disastroso crollo del ponte sul Trionto, ho letto e sentito dichiarazioni roboanti che attribuiscono ai Comuni della valle una qualche corresponsabilità rispetto a quanto accaduto. Così la vittima diventa carnefice. Quella della Sila-Mare è la punta dell'iceberg di una situazione infrastrutturale esplosiva, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti da costa a montagna e da costa a costa. Ero un bambino e c'erano sindaci delle nostre aree interne costretti ad accamparsi, non in senso metaforico, sui cantieri per sbloccare i lavori per la realizzazione delle strade. Sono passati decenni e la situazione mi sembra ancor più grave».

È quanto afferma il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che così continua: «Non fosse altro per il fatto che le opere, stradali e non, realizzate da quei "pachidermici carrozzoni" che abbiamo liquidato con la seconda repubblica – le uniche opere ad essere state realizzate al sud per decenni – iniziano ad avere oltre mezzo secolo e, senza la corretta manutenzione, non reggono più. Basti pensare, facendo un salto nell'attualissimo tema della carenza idrica, che, come Comune, abbiamo ultimamente realizzato la nuova condotta Petraro-Donnanna, sostituendo quella realizzata, prima che io nascessi, dalla Cassa del Mezzogiorno, dismessa da molti anni ma che ha funzionato per decenni. Le responsabilità di un tale lassismo sono da attribuirsi quasi esclusivamente alla Regione Calabria, talvolta ad altri enti extra-comunali, che per anni e trasversalmente hanno attuato una politica di disinvestimento sui territori - con cantieri lunghissimi, sospesi, ripresi, variati alla meno peggio - costringendo spesso i comuni a lavori straordinari per non cadere in un totale isolamento, con il risultato non solo di un progressivo spopolamento delle aree interne, ma soprattutto di un generale impoverimento dell'intero territorio regionale. In tutto questo i Comuni e le comunità sono le vittime, che elemosinano grazia ma dovrebbero rivendicare giustizia».

«Quanto accaduto alcuni giorni fa sul Trionto – aggiunge - è visibilissimo e richiede interventi immediati. Se intendiamo valorizzare realmente la nostra regione è necessario rivedere le politiche di investimento sulle infrastrutture regionali, rendere le aree interne non solamente "raggiungibili" ma vicine, collegare le due coste, aumentare l'interconnessione tra territori e la messa in rete dell'attrattive. Tutto questo, ovviamente, al netto dei percorsi altrettanto importanti per la realizzazione delle grandi infrastrutture di collegamento continentale, come la nuova Statale 106 e la nuova tratta ferroviaria ad alta velocità. A tal proposito ho avuto notizia che l'Anas avrebbe ricevuto, venerdì scorso, tutta la documentazione necessaria per proseguire nella procedura di realizzazione della Sibari-Coserie. Mi aspetto pertanto la convocazione della Conferenza dei Servizi per poi procedere all'esecuzione dell'appalto integrato che include anche le opere complementari, dando per scontato che il Governo, trattandosi di un'opera strategica, stanzi immediatamente i fondi necessari al momento dilazionati in 15 anni».

«Infine, insisto che le arterie come quella di Cantinella, attraversate da famiglie e lavoratori, richiedono interventi di miglioramento, non strumenti come i tutor, forse utili in altri punti ma che in questo caso servono solo per fare cassa: la Provincia lo rimuova» conclude.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.