Statale 106, le omissioni di Stasi e quel Psa che potrebbe far saltare il banco sulla nuova strada
Veto del Consiglio superiore dei lavori pubblici: tracciato selezionato incompatibile con strumenti urbanistici vigenti. Rapani: «Se rimane così ne riparliamo fra 30 anni». Sofo: «La Statale 106 è una priorità europea»
CORIGLIANO-ROSSANO – “…Il tracciato selezionato risulta non conforme agli strumenti urbanistici. L’inserimento della nuova arteria con i sistemi infrastrutturali di collegamento esistenti deve essere pertanto inserita nella pianificazione urbanistica locale per la quale è necessario convocare una conferenza dei servizi…” È questo uno stralcio della relazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici al termine dell’interlocuzione finale avvenuta con il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, il 22 marzo scorso. Insomma, con questa ipoteca la nuova strada Sibari-Co-Ro non verrà mai realizzata.
A svelare un retroscena finora rimasto inedito è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, nel corso di una convention pubblica che il coordinamento civico del partito della Meloni ha celebrato ieri sera a Corigliano-Rossano, nella sala conferenza dell’Hotel Roscianum, incentrata proprio sull’attualissimo tema del nuovo progetto di ammodernamento della Statale 106 che nelle settimane scorse ha incassato una sofferta deroga al dibattito pubblico dal Consiglio comunale.
Secondo il senatore di FdI, il sindaco sarebbe “colpevole” di essere ricorso alla deroga al dibattito pubblico quando in questi due anni ci sarebbe stato tutto il tempo per farlo ma, soprattutto, ha ribadito le tantissime «omissioni» e «bugie» del primo cittadino in merito alla grande questione “centosei” . Al tavolo dei relatori, insieme a Rapani, anche la “filiera istituzionale” di Fdi, a partire dal portavoce cittadino e dal coordinatore dell’area urbana di Co-Ro, Giuseppe Villella e Gioacchino Campolo, passando per Angelo Brutto, portavoce provinciale, e Salvatore Palumbo, consigliere provinciale con deleghe assessore, finendo all’eurodeputato tricolore, Vincenzo Sofo.
«È dal mese di novembre – incalza Rapani - che sentiamo dire che questa Amministrazione comunale andrà in Consiglio comunale per adottare il Psa. Lo stesso che se oggi, però, venisse approvato così com’è, con un parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici che evidenzia il contrasto con una nuova opera, è chiaro che della nuova Statale 106 ne continueremo a parlare ancora fra 30 anni. Forse – aggiunge il senatore - sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale, invece di andare in Consiglio ad adottare un piano oggettivamente superato, approvasse ora una variante per evitare che il progetto della Sibari-Co-Ro si areni per sempre».
Ma non è la sola e unica “rivelazione” che il senatore fa rispetto alla lunga storia della Sibari-Coserie. Rapani si sofferma sulle “vittorie di Pirro” decantate da Stasi: «Avrebbe potuto gridare vittoria – tuona il parlamentare meloniano - se fosse riuscito ad ottenere un tracciato ex novo o comunque con varianti consistenti». In realtà il “nuovo tracciato” approvato in Consiglio comunale è perfettamente sovrapponibile a quello presentato nel 2021 con delle varianti che erano già previste nell’idea iniziale e che andavano solo concertate. «E Stati per farlo ci ha impiegato due anni!» «Dunque, di che vittoria stiamo parlando?».
È un fiume in piena Rapani, che porta le prove delle «grandi bugie» di Stasi rispetto alla vicenda. «Stasi ci ha bombardato sui grandi risultati che avrebbe raggiunto sul tracciato della Sibari-Coserie. Ma quali sono questi risultati se Anas – sottolinea Rapani – già nel 2021 aveva presentato un’analisi delle alternative progettuali che prevedevano i viadotti su Corigliano e la galleria su Rossano?». «Quindi, quali sono i risultati ottenuti da questo Sindaco?» si chiede ancora Rapani.
Ma c’è di più. L’iter progettuale della Sibari-Co-Ro sarebbe già stato vicinissimo al superamento di un punto di non ritorno, di un momento fatale che avrebbe potuto mandare in aria tutte le aspettative. «Il 28 febbraio scorso – racconta Rapani – il Consiglio superiore dei Lavori pubblici blocca il progetto perché – rivela il componente dell’emiciclo di Palazzo Madama – mancava qualche parere. Rinviano la discussione al 22 marzo e invitano il sindaco a partecipare. Al termine di quella audizione, chiusasi con qualche prescrizione, leggiamo da facebook che lo stesso sindaco quasi intima al Presidente del Consiglio comunale di convocare l’assemblea civica per la deroga al dibattito pubblico. Perché? Perché altrimenti questo tracciato sarebbe uscito fuori dalla parentesi delle priorità che il Governo deciderà il prossimo 30 aprile».
Insomma, quella di Stasi è stata una rincorsa su un progetto che avrebbe potuto avere una gestazione più democratica, condivisa e certamente con tempi più ristretti e risultati differenti. Una rincorsa che non è ancora finita rimanendo in bilico quella lama della ghigliottina del Psa. E come finirà lo sapremo molto presto. Dato che entro giugno – per come annunciato dal Sindaco – dovrebbero partire le gare dell’appalto integrato.
Ad evidenziare come anche il Governo centrale sia dalla parte della dorsale jonica e abbia la volontà di sostenere un progetto di sviluppo integrato, l’intervento dell’europarlamentare Vincenzo Sofo, che ha sottolineato con forza che quella della Statale 106 non è né una questione locale, né calabrese. Bensì un tema europeo. «La Commissione Europea ha riconosciuto che la 106 deve far parte dell’architrave della rete di trasporti europei in qualità di via di comunicazione strategica e che deve diventare parte della rete Ten t (asse per favorire l’integrazione dei Paesi europei in vista di un mercato unico, ndr). Qual è il pezzo di Italia, anzi d’Europa, che si affaccia al centro del Mediteranneo? Davanti ai nostri occhi, in questo mare – prosegue Sofo – passa il 20% del commercio marittimo mondiale, miliardi di euro che ci passano sotto il naso ma non abbiamo il braccio per poterli prendere. Negli ultimi 20 anni il pil della sponda sud del Mediterraneo è cresciuto del 4%. Ma quanto è aumentato invece negli ultimi 20 anni il pil di questo territorio? Zero. Gli altri paesi come l’Algeria, – prosegue - hanno attirato investimenti stranieri per costruire infrastrutture e vie di comunicazione. Bene, ecco che in questo quadro acquista ancora più importanza l’ammodernamento della dorsale jonica».