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Questione Giustizia, Rapani interroga il Ministro Nordio: «Serve davvero investire ora sull'ampliamento del Tribunale di Castrovillari?»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il senatore Ernesto Rapani non si ferma e mette una bella pulce nell'orecchio al Governo Meloni. Sulla rivisitazione della Geografia giudiziaria del 2012, che rimane un punto fermo del Governo di Destra Centro e che dovrebbe portare all’auspicabile apertura/riapertura di un tribunale a Corigliano-Rossano, il maggiorente di Fratelli d’Italia a palazzo Madama va oltre e, parallelamente alla sua personale battaglia per riottenere un presidio di giustizia, ora tenta anche un’operazione verità, su quello che è stato e che ha portato alla soppressione dell’allora sede giudiziaria di Santo Stefano. Lo fa in Commissione Giustizia e guardando direttamente negli occhi il Guardasigilli, Carlo Nordio, espressione del suo partito.

Con un’interrogazione a risposta diretta nell’ambito del consesso consultivo del Senato, oggi Rapani chiede al Ministro della Giustizia se il Governo intenta riconsiderare l’opportunità di procedere con l’idea di ampliamento del Tribunale accorpante di Castrovillari, un progetto che costerebbe allo Stato ben 6 milioni di euro.

Il punto, evidenziato anche dal senatore di FdI, non è l’investimento in sé che si dovrebbe attuare sul palazzo di giustizia del Pollino. La questione è altra e più profonda. Perché – ed è questo quello che evidenzia il parlamentare nella sua interrogazione – su quella struttura si rende necessaria un’opera di ampliamento? Perché, se «un gruppo di lavoro del Ministero (nel 2012) attribuì all’allora presidente del tribunale di Castrovillari l’attestazione secondo cui gli spazi del presidio fossero addirittura sovrabbondanti e la relazione fu determinante ai fini della chiusura del tribunale di Rossano»?

Si sa, ormai da giorni, che con Determina n.77701 del 22 marzo scorso è stata avviata un’indagine di mercato per la selezione di 5 operatori economici per l’affidamento diretto di servizi di architettura e ingegneria al fine di pervenire alla redazione del Progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’ampliamento degli spazi del presidio giudiziario di Castrovillari. E questo stona, innanzitutto – come è stato sottolineato nell'interrogazione parlamentare – con le premesse ed il contenuto della riforma Severino del 2012 che decretò la chiusura del presidio rossanese ma anche con quella che è la nuova prospettiva di rivisitazione della Geografia giudiziaria.

Adeguare, infatti, una struttura alle esigenze di una circoscrizione 240mila abitanti (rispetto a 120mila attuali) non significherebbe, affatto, risolvere il problema di una circoscrizione territorialmente immensa e logisticamente dislocata. Rimarrebbe sempre e comunque un tribunale, un organico e i problemi funzionali tutt’ora sussistenti, per un territorio che si estende da Papasidero a Cariati, attraversando il Pollino e la Sila greca.

Insomma, un investimento di 6 milioni che avrebbero ragione d’esistere se – e solo se – venisse comunque aperto un altro tribunale. Da qui la legittima e condivisibile interrogazione di Rapani: è opportuno investire 6 milioni di euro (non bruscoletti!) su un immobile se oggi c'è in atto una più ampia e articolata campagna di rivisitazione della geografia giudiziaria?

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.