«La nuova era del fisco di Corigliano-Rossano». Le parole dell’ex assessore Palermo
«In questi giorni, migliaia di preavvisi di procedure esecutive sono stati notificati ai cittadini tramite la Soget. Sembra quasi che l'amministrazione abbia scelto di fare cassa mettendo le mani nelle tasche delle famiglie»
CORIGLIANO-ROSSANO - «In questi giorni, migliaia di preavvisi di procedure esecutive sono stati notificati ai cittadini tramite la Soget. Gli atti, spediti prima per posta ordinaria (tranquillamente cestinabili), recavano l'avvertimento che in luogo di mancato pagamento sarebbero state avviate le procedure cautelari ed esecutive, e sono stati effettivamente seguiti dal preavviso con una tempestività senza precedenti. Sembra quasi che l'amministrazione abbia scelto di fare cassa mettendo le mani nelle tasche delle famiglie, in un momento di congiuntura economica sfavorevole, la stessa congiuntura sfavorevole posta alla base della delibera di Giunta, peraltro non necessaria (se non a fini di "propaganda"), di adesione all'annullamento parziale dei carichi fino a mille euro».
È quanto scrive in un comunicato stampa l’ex assessore al Bilancio della prima giunta Stasi, Giovanni Palermo.
«Su questo, però - continua Palermo - bisogna essere estremamente chiari con i cittadini e magari, vista l'importanza del tema, evitare comunicazioni sloganarie ed a tratti ingannevoli: nessun debito nei confronti di Soget e Municipia rientra nella suddetta misura. Anzi, mentre da una parte si eliminano sanzioni ed interessi (e magari entro marzo anche il debito) per carichi non ancora prescritti, dall'altra si decide l'invio di provvedimenti che generano una serie di dubbi di legittimità. Parliamo di debiti vecchi venti anni, dove è impossibile anche solo immaginare di reperire ricevute di pagamento, sgravi o notifiche così datate».
«Con queste modalità - dice l'ex amministratore di Corigliano-Rossano - si rischia di far venir meno la leale collaborazione con i contribuenti, minando alle fondamenta del principio di equità tributaria. Ritengo sia utile, nonché etico ed equo, bloccare queste richieste e verificarne la correttezza prima dell'invio ai cittadini. Ci sono casi di tributi non dovuti, di errori di calcolo ma soprattutto di decadenza da parte dell'ente alla pretesa. Un'analisi attenta degli atti emessi consentirebbe di evitare di vessare indistintamente tutti, riducendo gli errori al minimo possibile. Non sarebbe solo una scelta di buon senso - conclude - ma anche una corretta applicazione della legge che, mai come questa volta, si traduce in un sostegno enorme per i cittadini».