Longobucco, consiglio comunale richiesto dall'opposizione convocato dopo 3 mesi
I consiglieri comunali Eugenio Celestino, Lara Grillo, Giuseppe Forciniti, Antonio Perri, dopo mesi d'attesa, hanno fianalmente ottenuto la convocazione del consiglio comunale ma «il ritardo ha reso vane le prerogative»
LONGOBUCCO - «Il 6 Ottobre 2022 noi Consiglieri Comunali Eugenio Celestino, Lara Grillo, Giuseppe Forciniti, Antonio Perri chiedevamo la convocazione del Consiglio Comunale ex art. 39 del D. Lgs. 267/2000 per discutere del seguente ordine del giorno: “Longobucco, scuole ed emergenza educativa: situazione attuale e prospettive future”. La suddetta richiesta veniva avanzata per provare a dare risposte risolutive alle tante preoccupazioni e sollecitazioni che ci venivano manifestate dalle famiglie e dalla popolazione scolastica riguardo ai tanti disagi vissuti a causa sia delle condizioni delle strutture scolastiche che in seguito a diversi disservizi comunali».
«Il 26 Ottobre 2022 l’opposizione riceveva una comunicazione del Sindaco nella quale si negava il confronto all’interno del Consiglio Comunale poiché, secondo le interpretazioni del Sindaco stesso, “…il punto proposto, per come formulato, non rientra nelle materie demandate alla competenza del Consiglio Comunale”»
«Il 27 Ottobre 2022 noi consiglieri di opposizione inviavamo missiva alla Prefettura di Cosenza evidenziando la violazione dello Statuto Comunale e del Tuel D Lgs 267/2000 per la mancata convocazione del Consiglio Comunale ex art. 39 c.2 del Tuel».
«Il 22 Novembre 2022 ricevevamo risposta da parte della Prefettura sulla mancata convocazione del Consiglio Comunale da noi denunciata, in cui si evidenziava come seconde leggi, sentenze, statuti e regolamenti vigenti in ambito amministrativo il Presidente del Consiglio sia deputato solo alla verifica formale del numero dei consiglieri che richiedono il Consiglio comunale e non a sindacarne l’oggetto».
«Il 5 dicembre 2022 scrivevamo nuovamente alla Prefettura chiedendo un intervento risolutivo sulla questione, al fine di salvaguardare le prerogative del Consiglio Comunale.
«Il 13 dicembre 2022 nel corso dell’ultimo Consiglio, la Segretaria Comunale ci forniva in forma scritta un parere - richiesto dal Consigliere Eugenio Celestino nella precedente seduta Consiliare - in cui si specificava che le problematiche della scuola legate all’organizzazione dei servizi scolastici fossero di competenza del Consiglio Comunale».
«Il 31 dicembre 2022, si arriva finalmente ad un Consiglio Comunale, con convocazione notificata ai Consiglieri il giorno 28 dicembre 2022. Di proposito è stato scelto di inserire la discussione sulle problematiche scolastiche nella mattinata dell’ultimo giorno dell’anno 2022:il sindaco e la maggioranza sanno bene che in questa data e a quest’ora il dibattito consiliare non sarà certo seguito da buona parte della cittadinanza longobucchese».
«Gli argomenti inseriti all’ordine del giorno, relegandone la discussione all’ultimo giorno dell’anno, vengono di fatto svuotati di contenuto e ridimensionata viene anche la loro importanza, dal momento che i disagi sono stati denunciati quasi quattro mesi fa, ad inizio anno scolastico. Il ritardo evidentemente voluto dal Sindaco-Presidente del Consiglio Comunale ha reso vane le prerogative riservate al Consiglio, quale organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, art 42 D. Lgs. 267/2000».
«Questa convocazione, che è un evidente ed imbarazzante tentativo del Sindaco di evitarsi problemi con la Prefettura, costituisce la prova che le richieste dell’opposizione dello scorso 6 ottobre erano più che legittime. Una convocazione che avviene a tre mesi dalla richiesta dell’opposizione, a quasi metà dell’anno scolastico, ha perso ormai di significato e di utilità, poiché questa maggioranza ha già scelto di prendere decisioni nel merito evitando di fatto la discussione prevista dalla legge nell’ambito della principale assise del nostro paese. Un dibattito consiliare nei tempi necessari avrebbe probabilmente anche evitato di lasciare irrisolte molte delle criticità ancora presenti in ambito scolastico».