Si parla di “medicina territoriale”, ma dagli ospedali dello Jonio spariscono gli specialisti
È quanto denunciano “Le Lampare”: «Chiediamo maggiore attenzione per il territorio. Ogni volta che viene chiuso un servizio pubblico ci ritroviamo ad andare dai privati, spendendo ingenti quantità di denaro»
CARIATI - «Ci si riempie la bocca del concetto di "medicina territoriale", ogni giorno leggiamo comunicati roboanti da parte delle dirigenze, politici e commissari alla sanità, ma nel frattempo, sul territorio ionico di cui Cariati è riferimento, continuano a mancare gli specialisti e i servizi ambulatoriali continuano a essere annullati».
È quanto scrivono in una nota stampa Le Lampare Basso Jonio Cosentino, che così continuano: «Solo nel Vittorio Cosentino, nel presidio ospedaliero, negli ultimi mesi sono letteralmente spariti, per esempio, i seguenti specialisti: Endocrinologo, Otorino, Diabetologo, Ortopedico, Fisiatra, Chirurgo, Dermatologo».
«Figure – spiegano - mai rimpiazzate o del tutto assenti. Chiediamo alla Dirigenza del Distretto Sud, al Commissario Asp di Cosenza Antonello Graziano di dare risposte nell'imminenza per rimediare ai disagi a cui si stanno costringendo migliaia di cittadini. Chiediamo che vengano bandite le ore di specialistica e che vengano fatte scorrere le graduatorie. Chiediamo di intervenire in linea a ciò che sarà, secondo gli impegni presi, della struttura! Gli ospedali e i presidi ospedalieri come anche quelli territoriali non si aprono con una chiave ma con personale e strumenti».
«In questo senso chiediamo e pretendiamo maggiore attenzione per il territorio. Ogni volta che viene chiuso un servizio pubblico ci ritroviamo ad andare dai privati, spendendo ingenti quantità di denaro, in un periodo di crisi che sta per diventare spaventoso. La Calabria è la Regione che vede i suoi cittadini indebitarsi per curarsi, più che nel resto del territorio nazionale» concludono.