Precari del Parco del Pollino, Laghi sollecita la stabilizzazione
Un intervento necessario per «un bacino di precari che da oltre venti anni è impiegato dalle pubbliche amministrazioni senza alcuna garanzia né tutela»
CASTROVILLARI - Ferdinando Laghi, capogruppo di "De Magistris Presidente" in Consiglio regionale, torna sulla questione relativa alla stabilizzazione dei precari del Parco del Pollino: «Quanto si apprende da fonti stampa a proposito dei 62 lavoratori delle leggi regionali n.15 e 40 utilizzati dall'Ente Parco del Pollino desta profonda preoccupazione: a seguito di un incontro tra i sindacati e i rappresentanti degli enti locali interessati, infatti, non sarebbero emerse prospettive di stabilizzazione per questo corposo bacino di precari che da oltre venti anni è impiegato dalle pubbliche amministrazioni senza alcuna garanzia né tutela».
«Se tale ipotesi dovesse trovare conferma - prosegue il Consigliere Laghi - ciò rappresenterebbe una sconfitta per tutti: per i lavoratori, che rischiano di essere rimandati a casa dopo tanti anni di sacrifici, ma anche per gli enti che disperderebbero un capitale umano e di competenze così importante. Da quel che trapela, neanche la storicizzazione delle risorse, resa possibile dalla legge regionale n. 11 del 6 maggio 2022, e il contributo fisso annuo di oltre 11mila euro a lavoratore sarebbero sufficienti a garantire l'assorbimento e la stabilità occupazionale delle 62 unità nelle piante organiche degli enti. E, in alcuni casi, alla carenza di fondi si aggiungerebbe anche una ancor più intollerabile mancanza di volontà».
«Invito, pertanto – conclude - sia l'Ente Parco nazionale del Pollino sia la Regione Calabria a farsi carico della situazione e ad individuare quanto prima, di concerto con le amministrazioni coinvolte, una soluzione volta a salvaguardare il futuro professionale di questi lavoratori: è necessario compiere ogni sforzo per scongiurare qualsiasi altra eventualità da cui, certamente, nessuno trarrebbe giovamento».