L’Arvo e l’Ampollino "prosciugati" da una multinazionale. «La Regione non si è accorta dello “scippo”?»
Un danno per i bacini idrici della Sila. Il consigliere Laghi chiede che sia fatta chiarezza: «Sto predisponendo un’apposita interrogazione al presidente della Giunta regionale in merito all’operato della “A2A”»
CATANZARO - «Lo “svuotamento” dei laghi Arvo e Ampollino da parte della multinazionale “A2A” rappresenta uno dei più spregiudicati e violenti attacchi ai beni comuni del nostro territorio. Quanto denunciato pubblicamente dal presidente del Consorzio Ionio Crotonese, Roberto Torchia, sulla scorta delle “candide” ammissioni dei due dirigenti della “A2A”, Reggi e Scottoni, è di una gravità inaudita: la società ha letteralmente prosciugato i due laghi silani per produrre energia elettrica, avendo come unico obiettivo la massimizzazione dei guadagni. Così come appare inammissibile, se ciò venisse confermato, la totale inerzia da parte di chi avrebbe dovuto effettuare i controlli e non lo ha fatto».
Lo afferma Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente” in Consiglio regionale, che sul punto aggiunge: «Consentire a privati di lucrare e trarre profitti su un bene prezioso come l’acqua, equivale a svenderlo e, di conseguenza, a non fare gli interessi dei cittadini, in particolar modo quelli degli agricoltori di Crotone e Rocca di Neto, i quali vivono situazione di gravissima difficoltà, per le condizioni climatiche sfavorevoli e perché privati ingiustamente della risorsa di cui hanno più bisogno».
«Come è possibile – si chiede Laghi – che in tutto questo tempo la Regione Calabria non si sia accorta dello “scippo” in atto ai danni dei bacini idrici della Sila? E che, addirittura, si parlasse di “rapporti positivi con A2A, improntati al reciproco rispetto”? Chi non ha adeguatamente vigilato, affinché tutto ciò non accadesse?».
«Su tali aspetti è necessario che sia fatta ampiamente chiarezza e, proprio a tale scopo, sto predisponendo un’apposita interrogazione al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, in merito all’operato della “A2A”. Se è vero che l’articolo 42 della nostra Costituzione riconosce e garantisce la proprietà privata, ad essa vengono tuttavia imposti dei limiti volti “ad assicurarne la funzione sociale”, funzione che, nel caso specifico, è stata del tutto disattesa. Se poi consideriamo che siamo in una regione che produce quasi il triplo dell’energia che consuma, senza per altro trarne alcun beneficio, la vicenda se non fosse anche drammatica, sarebbe solo grottesca. L’acqua è un patrimonio di tutti, il Bene Comune per eccellenza, come sancito anche dal Referendum – tradito! - del 2011. E noi saremo sempre in prima linea a difenderla, opponendoci con fermezza a censurabili comportamenti e spregiudicate speculazioni», conclude il consigliere Laghi.