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L’accordo Pd-Azione mette in discussione il collegio uninominale di Corigliano-Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO – In questa campagna elettorale improvvisa ma non inaspettata può succedere di tutto, giorno dopo giorno. Le sorprese sono nell’ordine delle cose. E nulla – questa è l’unica certezza – è scontato.

L’accordo stretto a livello nazionale tra il Partito Democratico e Azione (che rivendica il 30% dei candidati su scala nazionale delle coalizioni uninominali) sembra aver rimesso tutto in discussione. Soprattutto nei collegi definiti “incerti”. Uno su tutti, quello di Corigliano-Rossano che ricomprende gli ex collegi di Castrovillari, Corigliano-Rossano e Crotone. Qui la partita, a differenza di quanto si era pensato nei giorni scorsi, è tutt’altro che chiusa e scontata. Azione vorrà dire la sua. Poi sicuramente la spunterà il candidato del Partito democratico (non fosse altro per la storica autorevolezza che i democrat contano in regione) non prima, però, di essere passato attraverso le forche caudine dei calendiani cosentini e crotonesi. Che, a loro, volta sembrano abbastanza determinati a far valere il loro peso politico. Questo almeno ascoltando i due segretari provinciali di Azione Cosenza e Crotone, Giovanni Lefosse e Carla Capocasale, che ieri hanno tenuto una direzione provinciale congiunta.

«I termini dell’accordo con il Partito Democratico, sottoscritto da Calenda, Letta e Della Vedova – ricordano Lefosse e Capocasale - sono chiari: nessuna personalità divisiva sugli uninominali. Su questa base si svolgeranno anche gli incontri con i vertici provinciali e regionali del PD». Con il termine “non divisivi”, però, si lascia intendere tante cose. Sicuramente questa posizione è sinonimo di discussione prima di una convergenza. E di questo ne è la prova anche il fermo nelle definizioni dei collegi, dove saranno candidate personalità rappresentative dell’intera coalizi one, che in questo momento si percepisce nell’area di centrosinistra. Ma non c’è molto tempo. E infatti già martedì i giochi dovrebbero – e il condizionale è quanto mai d’obbligo – essere definiti.

«Le province di Cosenza e Crotone – precisano ancora Lefosse e Capocasale - hanno la stessa linea anche sulla composizione delle liste: nomi condivisi che segnino discontinuità con la vecchia gestione politica, in grado di veicolare a Roma le istanze della Calabria». E qui si apre un mondo che non sappiamo fino a quanto Azione sarà capace di scalfire. Frasi di circostanza? Probabilmente, che però hanno un peso nella chiave di un’alleanza che, almeno sul fonte ionico calabrese, pare non sia stata accolta con lustrini e champagne. «L’alleanza con il PD – precisa Lefosse – ad alcuni sembra deludente. La politica è fatta di scelte e di visioni. La nostra visione è quella atlantista ed europeista. In questo momento non possiamo cedere di un millimetro nei confronti di chi sta con Putin e con Orban. Il centro-destra, a livello locale, ha ottimi amministratori, ottimi presidenti di Regione ed ottimi sindaci; purtroppo la loro voce non è stata presa in considerazione e, di fatto, si sono arresi alla Meloni. L’unica alternativa credibile ed in grado di portare avanti l’agenda Draghi è Azione».

Anche la Capocasale puntualizza come «l’alleanza con il PD, sia frutto di questa legge elettorale (con un’altra impostazione più votata al proporzionale sicuramente il destino sarebbe stato differente, ndr), si fonda su un programma politico che ha al centro il NO a nuove tasse ed all'aumento del carico fiscale; SI ai ri-gassificatori e ad al rafforzamento di una politica energetica di transizione sostenibile. Azione ha condotto il PD ad abbandonare posizioni traballanti su questi temi e a sottoscrivere un patto elettorale chiaro che pone al centro questi impegni. Azione ne esce rafforzata in quanto le proprie idee sono state pienamente accolte e fatte proprie dagli alleati, cosi come è stato accolto il divieto a candidare negli uninominali gli ex 5 stelle o chiunque non abbia votato la fiducia a Draghi ai quali non andrà un solo voto dell'elettorato di Azione». Un concetto ribadito anche perché di transfughi  pronti a saltare sul carro del centrosinistra per trovare un posto al sole ce ne sarebbe più di qualcuno.

Poi una nota finale sulla strategicità del collegio di Corigliano-Rossano sul quale Azione è intenzionata a non cedere un millimetro. «Cosenza e Crotone hanno, come noto, un collegio uninominale in comune.  È il collegio uninominale n°1 nel quale ricadono 27 comuni della provincia di Crotone e 52 della provincia di Cosenza. Forse il collegio più delicato e più importante della Regione, sicuramente il collegio con i dati macroeconomici più alti per quanto riguarda il Pil e la concentrazione di aziende legate all’agricoltura, e non solo…» e – aggiungiamo noi – quello che si pone tra quelli più incerti dell’intero sistema elettorale del Paese. Quindi, sbagliare mossa o, ancora peggio, avventurarsi verso candidature ignote sarebbe sinonimo di un harakiri.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.