All’uninominale candidati senza argomenti tra passerelle, ovvietà e progetti vuoti
A poche ore dal suo inizio, la campagna elettorale jonica scade nel qualunquismo discorsivo dei Candidati concorrenti. Furgiuele si accorge che esiste la Sibaritide, Papasso parla per frasi fatte, mentre la Baldino risponde con ovvietà
L’area della Magna Graecia e dell’Arco Jonico calabrese, ancora una volta, maltrattata dalla partitocrazia. Quest’ultima posiziona candidati che si distinguono per estraneità al territorio e per scarsa o parziale conoscenza dello stesso. C’è almeno chi ha il buon senso di tacere nella consapevolezza di aver vissuto da parlamentare la vita romana senza mai occuparsi delle problematiche del crotoniate e della sibaritide. Salvo poi rispondere per ovvietà comparando lo stato di degrado della linea ferroviaria jonica rispetto agli investimenti preventivati sull’area tirrenica. Mi chiedo dove sia stata finora la candidata Baldino se si è resa necessaria una nota del candidato Papasso per stimolare il dibattito su una tematica per la quale non si è mai spesa nonostante il suo partito sia stato al Governo, ininterrottamente, per quattro anni e mezzo. D’altronde parimenti le altre tematiche che hanno rappresentato e rappresentano delle ferite aperte in campo giustizia e mobilità ben 5 parlamentari del luogo, tutti partiti con la corazzata 5 Stelle, con a capo chi si era intestata la riapertura di un tribunale scippato alla terza città della Calabria, non sono riusciti contrattare con il Governo pro tempore nonostante fossero numericamente decisivi per gli equilibri dell’allora maggioranza . Da ciò si escluda la istituzione di un treno freccia che comunque insieme ai 500milioni di euro per l’ammodernamento, elevazione a rango C ed elettrificazione della linea jonica tra Sibari-CzLido-Lamezia resta un provvedimento messo in campo dai Governi nazionali e regionali in forza al 2017.
Ad accorgersi che esiste questo lembo di terra è il candidato del centrodestra, il salviniano Furgiuele che si ricorda, ma solo sotto campagna elettorale, dell’esistenza del Porto di Corigliano-Rossano e della sua marineria. Non ha mai mosso un dito per questa terra ed ora si prodiga con il solito apparato alle spalle, tipico di chi è costretto a sostenere le candidature imposte dall’alto, a lanciare promesse con la metodica della pacca sulla spalla. Altro che voto libero e democrazia, il centrodestra nella Sibaritide continua a dimostrare subalternità ai poteri politici consolidati, calpestando la dignità di una terra martoriata dal centralismo. Altro dato, non meno importante, lo si coglie sul fronte opposto.
Il collegio uninominale Corigliano-Rossano-Crotone è animato da candidature che sotto il profilo programmatico dimostrano grandi limiti e approssimazione. Si parla per sentito dire o per frasi fatte. È il caso del Primo cittadino di Cassano Gianni Papasso, schierato dal centrosinistra, relativamente l'ipotesi progettuale di una metro di superficie tra Sibari e Crotone. Evidentemente, il candidato, sarà stato folgorato sulla via di Cotronei all'indomani dell'inaugurazione dei voli turistici tra le aviosuperfici di Sibari e Trepidò. Ricordo ancora quanto le sue battaglie da Sindaco di Cassano, e del suo schieramento di riferimento, si siano sempre caratterizzate per la richiesta di uno scalo aereo a Sibari. Oggi, forse per dare un'annacquata e parziale visione di territorio, si cerca di salvare capre e cavoli lanciando idee alle quali non si crede e per le quali non ci si è mai spesi. Al Candidato Papasso, per opportuna conoscenza, consiglio di documentarsi su ciò che rappresenti una metro di superficie e su quale dovrebbe essere la sua destinazione d'uso. Esiste già un caso in Calabria, attuato nella città Metropolitana (le metro di superficie si abbinano a quei contesti amministrativi), ed hanno la funzione di congiungere punti intermodali con frequenza oraria cadenzata. Quale sarebbe oggi il senso di un treno ogni trenta/sessanta minuti tra Sibari e lo scalo di Sant'Anna (che ricordo al Sindaco Papasso, giace su un altopiano a 200m e posto a sud ovest rispetto alla città di Crotone) se poi dallo stesso scalo abbiamo solo 2 voli per 4 giorni a settimana. Piuttosto sarebbe stato utile che la politica, tutta la politica, si interessasse negli anni affinché il naturale alveo sibarita potesse convogliare facilmente presso il suo scalo di riferimento: l'aeroporto Pitagora. Quindi prevedendo un'offerta voli articolata e rispondente alle esigenze di bacino di un qualunque scalo aereo che ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) stima su una base demografica di almeno 400mila abitanti compresi nella linea d'aria di 80km (guarda caso buona parte del perimetro del nuovo collegio elettorale dell'Arco Jonico). Ma forse risultava più interessante, in chiara ottica campanilista, pensare ad accaparrarsi uno scalo di terzo livello per creare un clone inutile ed inefficiente, piuttosto che pensare ad un rilancio e rimpinguo dell'offerta voli su Crotone. L'impegno che la politica dovrebbe mettere è quello di studiare con tecnici dedicati il modo con cui avvicinare i binari allo scalo di Sant'Anna e bypassare il problema della galleria di Cutro, vero collo di bottiglia della tratta. Mentre a nord, bisognerebbe focalizzarsi sul deviatoio ferroviario dalla città di Corigliano-Rossano verso la linea Sibari-Paola, così come avviene già sulla tirrenica. Quindi collegare i porti di Crotone e Corigliano-Rossano alla rete ferroviaria. Questo in funzione anche della prevista Alta Velocità SA-RC e soprattutto in chiave di velocizzazione AVR (alta velocità di rete) della Direttrice Crotone/Corigliano-Rossano/Sibari//Metaponto/Taranto. La visione di una metro di superficie, tra l'altro, acquisirebbe senso e valenza qualora il contesto venisse allargato a Taranto in chiara ottica metropolitana. Tenendo in debita considerazione, anche, il nodo di Metaponto che sarà investito dai lavori di velocizzazione AVR entro il 2026. E garantendo, quindi, la giusta connessione delle Comunità giacenti a nord di Sibari che nel Metapontino hanno il loro naturale riferimento dei servizi. Per fare ciò ci sarebbero i fondi di Sviluppo e Coesione. La pianificazione PNRR, richiamata dal candidato Papasso, ha già destinato alla linea jonica 150 milioni tra Sibari e Catanzaro lido. Pertanto, utilizzare la parolina magica del PNRR è solo l'ennesimo slogan elettorale inutile ed inopportuno.
Comprendo che non conoscendo un territorio ci si arrampichi sugli specchi. Forse è meglio prendere spunto dalla candidata del M5s Vittoria Baldino che non avendo nulla dire sulle tematiche territoriali, risponde al qualunquismo con le ovvietà.
Domenico Mazza – indipendente
Candidato Collegio camerale uninominale CO-RO-KR per la federazione Azione-Italia VivA