Sibari-Co-Ro, nessuna novità dall'incontro tra i parlamentari di Alternativa e il commissario Simonini
Al netto delle accuse a Stasi e il richiamo alle sue responsabilità, Abate, Forciniti e Sapia non portano nessuna novità: il progetto è fermo (lo sappiamo da tempo). Ci sarebbe un'altra soluzione che, però, nessuno dice: ma occorre volontà
CORIGLIANO-ROSSANO – «Il sindaco Stasi tiene in ostaggio la Statale106 mentre il governo Draghi si porta via i soldi». A dire il vero suscitano un po’ di stupore e forse anche un po’ di rabbia le affermazioni intempestive dei tre deputati di Alternativa di Corigliano-Rossano, Silvana Abate, Francesco Forciniti e Ciccio Sapia. Che solo oggi si siedono al tavolo con il commissario straordinario per la Statale 106, Massimo Simonini (già amministratore delegato di Anas), che rispetto al programma di ammodernamento del tratto Sibari-Co-Ro non fa altro che raccontargli tutte quelle cose che dalle colonne dell’Eco dello Jonio raccontiamo e scriviamo da mesi.
Al netto dei discorsi e del confronto che deputati e senatori hanno avuto con i vertici di Anas per avere “chiarezza” sul futuro della “centosei” nel tratto appena a sud di Sibari, è il gioco delle responsabilità che oggi non si può definire semplicisticamente con un attacco al sindaco. Certo, Stasi ha le sue colpe sull’evoluzione della vicenda, dimostrando incertezze e forse anche un certo pressapochismo nell’approccio con il Governo e con Anas. Il resto della politica e dell’associazionismo locale, però, in tutti questi mesi è rimasto solo a guardare. Aspettando, come ormai abitudine al parallelo della Calabria del nord est, il momento giusto per trovare il capro espiatorio, per alimentare polemica e – a conti fatti- senza portare a casa alcun risultato.
L'ammodernamento della Statale 106 da Sibari fino al Coserie era la priorità su tutto appena un anno fa. Oggi il suo futuro è finito nel limbo.
La stessa senatrice Abate – ospite del nostro talk l’Eco in Diretta (rivedi qui la puntata) – a febbraio scorso si era detta pronta ad alzare le barricate per evitare che sul progetto di ammodernamento della ionica ci potessero essere ostruzionismi e tentennamenti. Di aspiranti Masaniello ne abbiamo visti e continuiamo a vederne tanti ma di quelle famose barricate di protesta nemmeno l’ombra!
Oggi, però, a giochi compiuti e soprattutto con i soldi migrati verso altri progetti, si riaffacciano i nuovi venti di protesta. Si fa viva l’indignazione. A che serve? A nulla, se non è seguita da azioni concrete e risolutive e se si continuano a ribadire sempre gli stessi e ormai consumati concetti.
«Questo estenuante braccio di ferro tra sindaco e Anas ha di fatto paralizzato l'iter dell'opera, con il risultato che i circa 200 milioni di euro già stanziati per il tratto Sibari-Mandatoriccio sono nel frattempo stati "distratti" dal governo Draghi e utilizzati per coprire l'aumento dei costi dovuti all'aumento dei prezzi delle materie prime relativi a cantieri già in corso di realizzazione. Non solo: il fatto che il nostro tratto di strada non fosse neanche vicino all'inizio della gara di appalto, ha fatto sì che venisse persa anche la possibilità di avere una seconda tranche di finanziamento, che è stata invece destinata ad altri tratti della S.S. 106 sui quali esiste già convergenza dei sindaci. In sostanza, da un potenziale di 500 milioni, il tratto Sibari-Mandatoriccio si ritrova oggi a essere a zero. Non solo si è mancata l'occasione di avere il nuovo finanziamento, ma si è anche persa la prima parte che era considerata già acquisita».
Questo è quello che dicono oggi i tre parlamenti di Alternativa rappresentanti del territorio ai margini dell’incontro con il commissario Simonini. Sono tutte cose che sapevamo già. Non c’è nulla di nuovo, almeno per i cittadini e per quanti hanno seguito con attenzione questa vicenda.
C’è solo una soluzione da attuare oggi. Ed è una soluzione di coraggio che può vedere coinvolta la deputazione del territorio, il presidente della Giunta regionale e la politica in generale (che a quanto pare si è espressa in modo favorevole affinché il progetto vada avanti) nel caso in cui nell’ambito dell’ormai imminente conferenza dei servizi il Comune di Corigliano-Rossano dovesse presentare «richieste irrealistiche», come le hanno definite Abate, Forciniti e Sapia: chiedere al Governo di procedere in forma coatta con i poteri commissariali per giungere all’approvazione del progetto definitivo, così che si possa passare al successivo step dell’individuazione dei finanziamenti.
Ci sono forza e volontà politica per fare questo?