Il consorzio di bonifica manda bollette salatissime per la pulizia dei fossi di scolo
Sugli scudi la consigliera regionale, Pasqualina Straface, che oggi chiede lumi all'ente consortile di Trebisacce stante lo stato di degrado dei corsi d'acqua
TREBISACCE - Tanti agricoltori del territorio negli ultimi giorni stanno ricevendo i bollettini di riscossione, con il timbro del Consorzio di Bonifica, per la manutenzione dei fossi scolo risalenti agli anni 2018, 2019 e 2020. Bollette salatissime per un servizio che, di fatto, non si è percepito nei suoi effetti. Considerato che torrenti e fossi di scolo continuano a rappresentare un pericolo costante, stante il loro stato di manutenzione.
Sulla questione delle bollette pazze è intervenuta la consigliera regionale Pasqualina Straface, chiedendo lumi all'ente consortile di Trebisacce. «La ragione - si legge nella nota della Straface - addotta dai vertici consortili, per giustificare l’emissione dei succitati avvisi di pagamento, risiederebbe nelle pieghe del Piano di Classifica del Consorzio di bonifica di Trebisacce, approvato con Delibera del Consiglio regionale n. 198/2017, che, nell’introdurre il principio di beneficio generale, beneficio idraulico di scolo e protezione e beneficio irriguo, ha ampliato l’attività consortile anche all’ambito extragricolo. Giova ricordare che i proprietari di beni immobili agricoli ed extragricoli sono tenuti a pagare tale contributo solo ed esclusivamente se traggono un beneficio consistente nella conservazione o nell’incremento del valore degli stessi immobili derivante dalle attività di bonifica effettuate, come anche precisato da recenti orientamenti giurisprudenziali. Far ricadere questo ulteriore aggravio sulle spalle del cittadino, già soggetto al pagamento dell’IMU, ci sembra eccessivo per cui ci impegneremo a portare nella sede istituzionale del Consiglio regionale in IV Commissione, da subito, una proposta di modifica della Legge regionale n. 11 del 23 luglio 2003 che vada nella direzione di escludere dal pagamento di tale contributo le aree extragricole»