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Patrimonio boschivo in pericolo, l’opposizione all’amministrazione Stasi: «Approvi la nostra proposta progettuale»

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CALABRIA - «La Città di Corigliano-Rossano è proprietaria di un grandissimo patrimonio boschivo, di una importante rilevanza economica, naturalistica e sociale, in grande pericolo, sul quale abbiamo presentato una proposta progettuale anche all'amministrazione Stasi. Sono dieci anni che chiediamo alle amministrazioni comunali di mettere mano al nostro patrimonio boschivo, attraverso la creazione e lo sviluppo di una filiera del legno sostenibile e certificata, senza alcun esito».

È quanto scrivono in un comunicato stampa i consiglieri d’Opposizione del comune di Corigliano-Rossano: Francesco Madeo Corigliano-Rossano in Azione, Vincenzo Scarcello Italia al Centro, Adele Olivo Il Coraggio di Cambiare, Gennaro Scorza Italia al Centro.

«4.000 ettari di bosco in totale stato di abbandono, diventati ormai inutilizzabili dai cittadini, rischiano in questa fase dell'anno di attrarre l'avidità di bracconieri del legno senza scrupoli. Il meccanismo è antico, quando le temperature diventano insostenibili e la siccità aumenta si appiccano i fuochi per fare razzia del legno e mandarlo alle centrali a biomasse presenti all'interno della nostra Regione Calabria. L'alternativa esiste ed è concreta, "Le Risorse dei Boschi", oggi anche finanziata dai fondi del Pnrr, e consiste nel creare, partendo dal patrimonio boschivo della Città di Corigliano-Rossano, una filiera del legno da opera a chilometro zero. Con la scarsità di materie prime legnose che sta attraversando tutta l'Europa l'economia boschiva rimarrebbe totalmente sul nostro territorio, con il relativo risvolto occupazionale, e i nostri cittadini e turisti sarebbero liberi di tornare a godere del proprio sistema boschivo».

«La riappropriazione dei boschi porta ad un ripopolamento delle zone montane, per la creazione di un indotto lavorativo locale, porta ad un aumento dell'offerta formativa e turistica, porta ad un miglioramento della capacità idrica delle nostre falde acquifere, porta ad un abbassamento delle temperature estive, porta ad una mitigazione del dissesto idrogeologico e ad un miglioramento della qualità della vita all'interno della nostra Città. Le amministrazioni comunali che si susseguono nella storia si ostinano a dedicare le proprie attenzioni estive solo sulla costa, per i motivi che stiamo abbondantemente vedendo sulla stampa locale, dimenticandosi di tutta la fascia montana».

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia