Congresso Pd Co-Ro, la terza lista fa l'analisi del voto e rilancia: «Non interrompere dialogo con Amministrazione comunale»
Gli iscritti della lista Domus Magna Graecia a sostegno della mozione Cacciolla uscita sconfitta dalle fase congressuale di domenica scorsa verso un confronfronto sereno e costruttivo con il partito

CORIGLIANO-ROSSANO - Tempo di primi bilanci post congresso tra le anime del Partito democratico di Corigliano-Rossano. Infatti, mentre le mozioni Tagliaferro e e Madeo si apprestano al ballottaggio chi sicuramente ha già incassato il risultato, analizzandolo, è la lista risultata terza all'esito del voto. Si tratta di Domus Magna Graecia che sosteneva la mozione Mariolina Cacciolla e quindi quella "sponsorizzata" dal sindaco, dalla giunta e da parte della maggioranza consiliare di Corigliano-Rossano.
È un atteggiamento costruttivo, positivo e propositivo quello che trapela dall'analisi del voto, sintetizzata in un comunicato stampa dell'area democrat oggi minoritaria all'interno della casa del Pd. Dalla quale emerge anche una grande propensione alla cooperazione e al dialogo tra le diverse anime piddine che sono già emerse durante la fase congressuale. «Chi sperava in un congresso all’insegna delle divisioni, delle invettive e delle risse politiche - si sottolinea nella nota di Domus Magna Graecia - è rimasto amaramente deluso». Insomma una serenità latente, apparente e complessiva che ha accompagnato sia le fasi di voto dei circa 250 iscritti (ne avevano diritto 320) ma anche l'esito delle urne interne che hanno determinato il passaggio alla fase di ballottaggio degli aspiranti segretari al primo congresso unico cittadino, Giuseppe Tagliaferro e Francesco Madeo.
Ma è da oggi che inizia il lavoro della frangia democrat filo-governativa (tutto il resto del Pd locale, soprattutto all'esito delle ultime elezioni provinciali si è ritrovato sullla cortina difensiva anti Stasi, reo di aver inferto con la sua candidatura un duro colpo al Partito democratico provinciale). Un lavoro probabilmente di logoramento e di opposizione costruttiva proprio all'interno del partito, alla parola d'ordine "no contrapposizione ma dialogo".
«Continueremo a lavorare - scrivono - affinchè il Partito Democratico riesca a tornare il punto di riferimento dell’area di progresso cittadino, facendo leva sui principi di solidarietà, di giustizia sociale e di onestà che sono alla base dei nostri valori fondamentali. Intendiamo assumere come indirizzo prioritario quello indicato dal segretario nazionale, che auspica la formazione di un “campo largo” che, partendo dall’unità del centrosinistra, ne travalichi i confini, aggregando tutte le forze di progresso cittadine». Il messaggio è chiaro: continueremo a dialogare con quella parte di partito che si è rivoltata al partito. E infatti, senza troppe allusioni, i sostenitori della mozione Cacciolla, da Caravetta a Scorza, intendono aprire anche dall'interno del partito «un confronto con l’amministrazione comunale e con l’area che la sostiene su temi concreti quali lo Statuto Comunale, la Statale 106, i Pinqua, il rifacimento delle reti idriche, fognanti e gli impianti di depurazione, l’Enel, il lungomare unico, il Psa e via discorrendo...». E tutto questo, al fine di «costruire quella nuova città che i cittadini hanno prima sognato e poi concretizzato con la fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano». E nel dire questo, confermando la volontà di apertura al dialogo con Stasi, pongono un velato ultimatum: «la disponibilità che incontreremo e la concretezza delle azioni poste in essere - scrivono - saranno motivo, nel caso, di un approfondimento del rapporto e di eventuali convergenze. Su questi argomenti continueremo il confronto coi due candidati alla segreteria del Partito Democratico cittadino e sulla base di questi - proseguono - indirizzeremo il nostro consenso». E poi il messaggio finale a "chi vuol intendere intenda": «Su questi temi continueremo a lavorare affinchè la guida della città resti nelle mani del centrosinistra ancora a lungo».