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A Co-Ro «grazie alla fusione non più “scippi” al territorio, ma prospettive di sviluppo»

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Dopo circa 3 anni dall'insediamento dell'Amministrazione della nuova città di Corigliano-Rossano, l'aspra realtà dei rapporti politici comincia a mitigarsi e a fare diradare la nebbia che all’inizio non ha permesso di vedere con convinzione i benefici derivanti dalla fusione delle due aree urbane. La nuova grande città è una realtà della quale bisogna prendere atto, la sua dimensione territoriale e demografica conferisce forza contrattuale a chi la rappresenta, in primis alla politica. È chiaro che non basta affermarlo, bisogna rivendicarlo con i fatti facendo pesare questa forza ai tavoli delle contrattazioni con altri Enti, Governo e Istituzioni varie».

Lo scrive in una nota stampa Enrico Iemboli, già Sindaco e Componente del Comitato 100 Associazioni che così continua: «Per fare ciò, ritengo sia preliminarmente rilevante fare gioco di “squadra”, inoltre, essere capaci di rappresentare i bisogni e le ragioni della popolazione con una visione dell’insieme che guardi al passato e che si proietti al futuro. Man mano che il sipario del tempo apre a nuovi scenari, abbastanza favorevoli, anche il cuore freddo di chi aveva scelto il ruolo di “sebastian contrario” sta cominciando a scaldarsi e a convincersi che è stata necessario oltre che utile pervenire alla fusione».

«Non più “scippi” al territorio – aggiunge - ma prospettive di sviluppo per le quali giocano un ruolo importante e determinante coloro che sono stati eletti alla guida del governo locale i quali dovrebbero avere chiaro un progetto di crescita. Una consapevolezza di cui anche l’attuale Amministrazione comunale si è resa conto e sulla quale pare voglia iniziare a ragionare per usufruire delle opportunità che offre la terza città della Calabria. Anche se sommessamente, essa comincia ad entrare in sintonia con il nuovo corso rivendicando un ruolo importante all’interno della realtà della provincia di Cosenza e della stessa Regione. È noto che subito dopo la fusione, la sola dimensione demografica (circa 80 mila abitanti) ha determinato l’aumento dei finanziamenti (si è passati dalla classe C alla classe B nella scala dei contributi erogati dallo Stato agli Enti Locali), l’elevazione dell’Inps a sede provinciale, l’elevazione a rango amministrativo superiore dell’attuale sede di Commissariato di Polizia di Stato e, non ultimo, l’elevazione a 2° collegio senatoriale e a V° Camerale della Regione Calabria».

«Il governo della città Corigliano-Rossano – incalza - ha creduto poco (oppure li ha ignorati) che la fusione potesse portare effetti positivi, infatti, inizialmente, non ha dimostrato se non in modo episodico di credere nel progetto. Fino a poco tempo addietro si è fatto e si fa ancora ordinaria amministrazione, se è vero come è vero che a distanza di anni non si è dotata di uno Statuto (che doveva essere fatto nei primi sei mesi dall’insediamento), non ha realizzato i “Municipi” che sono una valida forma di partecipazione e di collaborazione dei cittadini, non ha una strategia di sviluppo del porto, una visione delle infrastrutture urbane ed exurbane, una visione di turismo (attrattivo e religioso), e così via. È di qualche giorno fa la pubblicazione di un comunicato stampa del consigliere regionale Simona Loizzo che ritiene interessante l’unione fra Cosenza e Rende e indica un percorso da seguire citando la fusione della città di Corigliano e di Rossano. È da poco tempo che i nostri amministratori locali hanno preso coscienza di rappresentare orgogliosamente una città di dimensioni medio grande, un fatto positivo che può essere portatore di speranza con una nuova e diversa idea di futuro per la quale, a mio modesto avviso, si dovrebbe chiedere la collaborazione non solo della politica ma anche delle classi dirigenti delle scuole pubbliche e private, dell’Università della Calabria, degli industriali, dei commercianti, dell’intrattenimento, dell’enogastronomia, degli artigiani, dei professionisti e così via».

«Corigliano-Rossano – spiega - non deve essere solamente una città grande, ha una imprenditoria di qualità, beni culturali di alto livello, due riconoscimenti UNESCO e un’area naturale regionale protetta ubicata in un contesto in elevata crescita potenziale, deve adoperarsi per produrre anche idee ed assumere un ruolo per potere guidare tutti i Comuni dell’area verso prospettive di sviluppo. La fusione ha allargato i confini territoriali, la popolazione delle due aree è diventata un “unicum” importante che ha portato nuove problematiche; per tale motivo è opportuna oltre che necessaria una strategia di governo diversa rispetto al passato. La nuova città è per la maggior parte da “progettare” e per fare ciò c’è bisogno della “intelligentia” dei governanti di turno per individuare le forme di collaborazione e le figure sociali e professionali di cui avvalersi».

«Non ci vogliono i professionisti della politica – continua - ma persone ispirate alla weberiana “azione sociale”, intesa come azione condivisa con altre persone e destinata a produrre effetti su altre persone.  “L’azione sociale”, affermava il filosofo ed economista Weber, può essere generata da un valore condiviso, e cosa può esserci di più condiviso se non il lavoro per produrre sviluppo e migliorare lo status delle persone? Nella città di Corigliano-Rossano ci sono sintomi di malessere e di disagio sociale, una buona politica potrebbe offrire una sponda alla quale approdare. Salvo rare eccezioni, il monopolio del governo della città non ha mai portato alla soluzione dei problemi dei cittadini delle due aree urbane i quali, oggi, chiedono ascolto al loro silenzio rassegnato».

«All’orizzonte ci sono molte occasioni di finanziamento ed il momento è favorevole, si ha quindi il diritto-dovere di sfruttarli e innescare una spirale di sviluppo di questa area che ne ha tanto bisogno.

Sarà il tempo a dire se c’è la volontà e la capacità.  Una cosa è certa, si deve avere già in mente che tipo di città si vuole e che tipo di sviluppo perseguire. Appartengo ai "fusionisti" della prima ora e non posso che gioire del nuovo corso amministrativo che, mi auguro, non sia solo impressione evocata. Ne sarei fortemente deluso. Sono loro gli attori ed i risultati dipendono dalla loro recitazione, dalle loro interpretazioni, dai ruoli che saranno capaci di rappresentare. Il mondo in cui viviamo ci fa essere ciò che siamo anche perché il fiume delle trasformazioni rimescola sempre le acque e non si sa mai cosa ne esce dopo la decantazione» conclude.

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.