Sibari-Co-Ro, Italia Viva incalza l’Esecutivo Stasi: «Si esprima sul progetto»
I renziani: «Vorremmo sapere il grado di precisione del progetto su cui è necessario che il Consiglio Comunale si esprima al più presto»
CORIGLIANO-ROSSANO – Si apre, anche se timidamente, il dibattito politico sulla nuova statale 106 Sibari-Corigliano-Rossano e sul progetto definitivo che proprio domani mattina verrà presentato alla stampa dai vertici nazionali e regionali di Anas.
A rilanciare, su un piatto più che tiepido e appiattito su posizioni consolidate e forse anche anacronistiche, è Italia Viva. I renziani, dopo aver registrato la posizione del presidente Occhiuto (favorevole al nuovo tracciato tanto da chiedere al Ministero delle Infrastrutture una integrazione delle risorse per la realizzazione dell’opera) e «l’entusiasmo» del Consigliere regionale, Davide Tavernise, ora si attendono un sussulto da parte dell’Amministrazione comunale.
«Non leggiamo altre reazioni – scrivono oggi dal direttivo di Italia Viva di Corigliano-Rossano - ma soprattutto non registriamo una determinazione in merito da parte del Consiglio Comunale».
Poi sottolineano: «Com'è noto, la nuova proposta di tracciato va a sostituire quella precedente, ritenuta oggi da Anas più onerosa, ma che aveva ottenuto il parere favorevole dei Consigli Comunali delle allora due città a seguito di numerosi incontri presso il Mit. Nessun rappresentante istituzionale dei precedenti Consessi avrebbe potuto dichiararsi non informato sui dettagli progettuali e di conseguenza decidere senza opportuna cognizione. E allo scopo, si erano succedute numerose sedute di Commissioni Consiliari. Cosa che, invece, inspiegabilmente non sta avvenendo in queste ore. Forse perché in realtà – si chiedono - non esiste un progetto esecutivo, ma solo di massima? Non possiamo infatti pensare che gli Uffici Comunali omettano di esprimere parere e non fornire all'amministrazione gli strumenti necessari a determinarsi in merito».
I renziani, poi, si dicono «perplessi» rispetto alle “valutazioni tecniche” che sono emerse fino ad ora. Come «la presunta sostenibilità economica ed ambientale dovuta al fatto di evitare un tracciato collinare fatto di viadotti e gallerie in zone idrogeologicamente instabili. Ma verrebbe da chiedere a chi è così sicuro di tali affermazioni se ha guardato bene la linea tracciata su carta, perlomeno quella che è stata diffusa dalla Stampa, se non ne esistono altre presso il Comune. Se ha provato a percorrere a piedi il tracciato ferroviario a ridosso del quale dovrebbe correre la nuova strada a 4 corsie e i tratti in cui se ne discosta. Se sa che si attraversano zone a vincolo archeologico, zone a coltivazione intensiva e lavorazione degli agrumi migliori del mondo, insediamenti industriali storici come la fabbrica di Amarelli e altre di uguale pregio, che sfiora la costa. Che prezzo ha tutto ciò? E che senso ha vantare il fatto di utilizzare la “fascia di rispetto ferroviaria pur garantendone il futuro raddoppio". Ma si ha un'idea delle misure in gioco, nel cuore della Piana di Sibari? Altro che evitare uno scavo in galleria! Ci sono migliaia di ettari di agrumeti in mezzo. E senza contare che il vecchio tracciato avrebbe fornito un servizio prezioso anche si Comuni collinari».
«Noi ci auguriamo – concludono da Italia Viva - che il Comune non esiti oltre a prendere in mano la questione. Sappiamo che è urgente porre fine alla mattanza della 106, ma non vorremmo soluzioni devastanti per il territorio e soprattutto vorremmo sapere il grado di precisione del progetto su cui è necessario che il Consiglio Comunale si esprima al più presto».