9 ore fa:Incidente stradale a Corigliano-Rossano, coinvolta un’auto della Polizia Municipale
15 ore fa: Dalla trasformazione della liquirizia all’intelligenza artificiale
14 ore fa:Maltempo su Rossano, notte di interventi per i Vigili del Fuoco: salvati quattro giovani dal sottopasso allagato
8 ore fa:Giovani schiacciati dal mal di vivere e anziani che muoiono soli: nella Calabria del nord-est aumentano i drammi umani
13 ore fa:La gestione felice del bilancio comunale: Lucisano mette sotto accusa l'amministrazione Stasi
9 ore fa:Sinergia tra territorio e istituzioni: da Cariati parte un nuovo percorso politico condiviso
7 ore fa:USC Corigliano–Amantea 4-0: tripletta di Lentini e belle segnature, il pubblico applaude
12 ore fa:SP 169 Lauropoli–Sibari, Italia Viva: «Una babele istituzionale che rischia di scaricarsi sui lavoratori»
16 ore fa:Droga nel centro storico, assolto trentenne rossanese
14 ore fa:Contro la scuola del merito: dalle classifiche sugli istituti alle derive educative

«Pochissimi votano. In Calabria è stata uccisa la speranza e pare non importi a nessuno»

1 minuti di lettura

CATANZARO - «Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani ritiene importante proporre alcune riflessioni sulla scarsissima affluenza dei cittadini alle urne calabresi. In Calabria ha votato solo il 43,38%. Come avevamo segnalato, la situazione è veramente catastrofica: 6 cittadini su 10 non si sono espressi, rinunciando al loro diritto / dovere di voto nel silenzio generale».

È quanto si legge in una nota stampa del professor Romano Pesavento, presidente CNDDU che così continua: «I media nazionali hanno archiviato un simile dato, a dire il vero sconfortante, come in linea con le tendenze regionali passate; conseguenzialmente il fatto che non si votasse prima e non si voti ora rientra perfettamente nella normalità del contesto. Non sappiamo se sia più deprimente il risultato in sé o una simile conclusione. Intanto in una delle aree più degradate e a criminalità più elevata non si vota. Le persone sono scoraggiate: non vedendo servizi, infrastrutture, possibilità di sviluppo economico non riescono più a sperare di poter cambiare le proprie sorti attraverso la democrazia indiretta».

«In Calabria – aggiunge - è stata uccisa la speranza e pare non importi a nessuno. Occorrerebbe un drastico cambiamento di rotta con interventi tangibili da parte della politica: provvedimenti tesi a fare uscire dalla ghettizzazione una regione isolata e tagliata fuori da tutti i processi di ristrutturazione e innovazione, irreversibilmente destinata allo spopolamento e all’emigrazione. Sarebbe necessaria la presenza sul territorio di una classe dirigente nei partiti preparata, strutturata, generosa, attenta, capace di intercettare la voglia di cambiamento e di rinascita che cova sotto cumuli di cenere e detriti determinati da delusioni politiche decennali».

«Non ci si può ricordare della Calabria solo in occasione del voto amministrativo / politico.  È inutile negare la correlazione stretta esistente tra astensionismo elettorale e sottosviluppo economico: la provincia di Crotone con il 39,28% è fanalino di coda preceduta da quella di Vibo Valentia con il 39,97% di elettori; mentre nella classifica stilata dal Sole24Ore le città calabresi si posizionano nella zona rossa. Auspichiamo un vento di novità e maggiore sensibilità da parte di tutti gli attori sociali e politici» conclude.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.