REGIONALI 2021 - Tangari (PSI): «La Calabria non può permettersi di perdere tempo prezioso»
Continua il candidato al consiglio Serafino Tangari: «La qualità dell’azione amministrativa di De Magistris è evidenziata dal rendiconto 2020 del comune di Napoli»
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COSENZA - Nella metà del mese corrente il Candidato Luigi De Magistris si affannava a dichiarare alla stampa l’approvazione del Bilancio del Comune di Napoli, uno “schiaffo” ai suoi avversari politici a conferma della buona riuscita della sua azione amministrativa sui conti comunali. Il sindaco uscente, com’è suo uso fare, pone l’attenzione alla forma ma non alla sostanza, non gliene facciamo una colpa, ormai è palese che su questo aspetto faccia non poca fatica.
Lo afferma Serafino Tangari, Candidato al Consiglio Regionale della Calabria, Lista PSI Circoscrizione Nord
Nessuna menzione, volutamente, al Rendiconto del 2020 ed a tutte le criticità messe nero su bianco dall’organo di revisione. Su una cosa de Magistris ha ragione, il comune non è in dissesto, meglio specificarlo. Se però avesse impiegato il suo tempo ad amministrare meglio Napoli, anziché dedicarsi esclusivamente alla sua candidatura a Presidente della Regione Calabria, sarebbe stato più utile per i napoletani ed avrebbe dato più valore alla sua azione amministrativa.
Dal Rendiconto 2020 emergono fortissime criticità sull’equilibrio finanziario, dettato da un incremento dei debiti complessivi iscritti nello Stato Patrimoniale (+28% rispetto al dato di 5 anni prima), il piano di alienazione immobiliare viene definito in ritardo rispetto a quanto preventivato e necessiterebbe di una rimodulazione, viene evidenziato il continuo utilizzo della cassa vincolata (92,7% dell’ammontare complessivo) per coprire le spese correnti.
Sulla lotta all’evasione e/o elusione i risultati sono decisamente insufficienti, tanto che a fronte di ben 72 milioni di accertamenti se ne incassano poco meno di 700 mila euro (meno dell’1%). Interessante è anche la mancata pubblicazione del prospetto sulla tempestività dei pagamenti, nonostante l’ente si sia attrezzato a livello organizzativo per traguardare il valore stabilito dalla legge. Ancor di più lo è la mancata delibera della sua Giunta su azioni correttive che possano abbattere i 314 giorni di ritardo che il comune presenta.
Molto difficile è la riconciliazione delle poste creditizie e debitorie tra il comune e le partecipate; una riconciliazione che vede uno squilibrio di 85 milioni di euro, confrontando i dati del comune con quelli delle partecipate, risulterebbe che quest’ultime abbiano maturato crediti per quella cifra che se, confermati, sarebbe un ulteriore appesantimento per il bilancio stesso.
Concludendo, i revisori invitano a limitare le spese per il solo ordinario ed essenziale, lasciando tutte le considerazioni del caso. Quando De Magistris disquisisce sui bilanci, a meno che non si riferisca ad esempio a quelli della città di Parma dove, in questo caso, sì che si certifica un netto miglioramento, non risulta credibile come persona giusta a risollevare le sorti della Calabria. Per fare questo c’è bisogno di concretezza e non di proclami, di sostanza e non di slogan, di competenze e non di parole.
Non è la mancata dichiarazione di dissesto che cancella tutte le problematiche irrisolte dopo 10 anni di amministrazione, a Cosenza lo sappiamo bene, così come sappiamo che senza interventi strutturali difficilmente si esce da queste situazioni. La Calabria non può permettere e permettersi dunque di perdere altro tempo prezioso, dopo l’inconsistente parentesi di centrodestra.
(Fonte foto Il fatto quotidiano)