Protesta a Corigliano-Rossano: «Siamo abbandonati dalle istituzioni. Non andremo a votare»
La lettera aperta dei cittadini residenti nelle contrade di Baraccone, Simonetti e Piana Caruso indirizzata al Governo centrale, alla Regione, alla Provincia e al Comune: «Non possiamo più tacere e abbassare la testa»
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CORIGLIANO-ROSSANO - Si sentono abbandonati da anni da tutte le amministrazioni statali, ad iniziare dal Governo centrale, per passare alla Regione, alla Provincia e per finire con il Comune, da qui la scelta di attuare, per le elezioni regionali del 3 e del 4 ottobre, la protesta di non andare a votare. Sono i cittadini residenti nelle contrade di Baraccone, Simonetti e Piana Caruso, i quali in presenza dei numerosi disagi che sono costretti a vivere da troppo tempo, hanno deciso, in maniera abbastanza unanime, di non recarsi alle urne in segno di protesta. Ma perché si è giunti a questa polemica, ma opportuna, decisione?
Queste le motivazioni che andiamo ad esplicitare: «Le contrade sopra citate sono state abbandonate al loro destino da tutti gli enti amministrativi (Comune, Provincia, Regione e Stato centrale). 1. (Comune): Servizio di raccolta rifiuti carente, poiché effettuato di tanto in tanto; presenza di discariche abusive nelle vicinanze dei cassonetti adibiti alla raccolta; servizio idrico carente poiché i cittadini si ritrovano spesso senz’acqua in casa, anche perché numerosi sono i guasti sulla rete idrica che se pur segnalati, non sono mai stati ripristinati».
«2. (Provincia): La strada provinciale 187 che attraversa le contrade sopracitate, versa in condizioni a dir poche pietose, data la presenza di rovi e arbusti che si trovano sul ciglio della strada ed invadono le corsie riducendo la visibilità, inoltre le cunette non vengo pulite da anni e alle prime piogge spingono detriti e foglie sulla carreggiata; presenza di numerosi alberi nelle scarpate adiacenti la strada che rappresentano un grosso pericolo per l’incolumità dei cittadini poiché con la neve i rami degli alberi si staccano e cadono sulla strada».
«3. (Regione): Negli anni ottanta veniva bloccata l’assunzione di personale impiegato nella forestazione e dopo quarant’anni, con il personale ridotto a zero, la legge è ancora in vigore, nonostante la necessità di personale viste le condizioni in cui versano le foreste, i fiumi, i sentieri, il sottobosco».
«4. (Governo centrale): Presenza di selvaggina incontrollata che provoca danni ingenti alle colture, e ai cittadini che non possono neanche passeggiare o percorrere le strade vista la numerosa presenza di cinghiali. L’impossibilità di lasciare le proprie abitazioni poiché al rientro le trovano abusivamente occupate da soggetti estranei. Di fronte a problematiche del genere, che noi cittadini delle zone montane del territorio coriglianese, riteniamo gravissime e che perdurano ormai da tanti anni, non possiamo tacere ed abbassare la testa, ma vogliamo protestare, da qui la volontà di non recarci alle urne alle prossime elezioni regionali».