Il sindaco di Caloveto: «L’emergenza idrica dovrà essere la priorità della nuova Giunta regionale»
Mazza: «Dalla garanzia del diritto di questo bene e servizio primario dipende la sopravvivenza dei territori. Senza acqua, qualsiasi altro sforzo o iniziativa di rilancio rischia di essere vanificata»
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CALOVETO – «L’emergenza idrica che anno dopo anno costringe le piccole e grandi comunità a subire il disagio di ritrovarsi con i rubinetti a secco per intere settimane e non solo nel periodo estivo, dovrà essere la priorità delle priorità della nuova Giunta regionale. Dalla garanzia del diritto di questo bene e servizio primario dipende la sopravvivenza dei territori. Senza acqua, qualsiasi altro sforzo o iniziativa di rilancio rischia di essere vanificata, a partire dalle attese di sviluppo turistico 365 giorni l’anno».
È quanto dichiara il Sindaco Umberto Mazza facendosi portavoce delle numerose istanze che giungono all’indirizzo degli amministratori comunali con una frequenza sempre maggiore.
«Chi vive alle nostre latitudini - aggiunge il Primo Cittadino – è abituato ormai a convivere con guasti, falle e con il continuo tentativo di rattoppare, senza successo una rete idrica vecchia di anni. Le segnalazioni dei cittadini sono all’ordine del giorno e la siccità di questi mesi ha contribuito a peggiorare una situazione che i piccoli comuni in particolare, nonostante tutto l’impegno per limitare i disagi ai cittadini e ai proprietari terrieri, non riescono a fronteggiare perché senza risorse».
«Il problema è serio – spiega - e nonostante il confronto proficuo e collaborativo con la nuova governance della Sorical guidata dal commissario Cataldo Calabretta, l’impegno condiviso per promuovere un corretto consumo dell’acqua e a combattere gli sprechi, i Sindaci si ritrovano a doversi stringere nelle spalle per dare risposte ai cittadini».
«L’auspicio – conclude Mazza – è che il prossimo governo regionale metta mano alla soluzione di questa emergenza, non più procrastinabile. La qualità della vita è direttamente proporzionale a quanta acqua riusciremo a garantire, attraverso interventi strutturali adeguati, alle nostre comunità».