Crisi politica a Co-Ro, il Pd ha deciso: «Faremo opposizione costruttiva»
No appoggio esterno, nessun ingresso in maggioranza tantomeno in giunta. Però chiarisce: «Pronti a dare tutto il nostro sostegno per le più belle scelte e iniziative che si vorranno assumere, ma sempre attenti a non consentire pericolose imboscate»
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CORIGLIANO-ROSSANO - Non si chiude, ancora, il cerchio sulla crisi politica in atto a Corigliano-Rossano e che ha interessato il cuore della maggioranza che regge le sorti del sindaco Flavio Stasi. Se è vero che il primo cittadino, da un lato, ha incassato il valore dei numeri di una maggioranza utile, anche se risicatissima, è anche vero che gli stessi numeri certamente non danno sicurezza per dormire sonni tranquilli. Il numero dei voti nell'emiciclo consiliare (quelli che servono per portare avanti l'azione di governo), nel momento in cui scriviamo, è di 13 a 12 per la maggioranza. Facile dedurre che basterebbe un attacco influenzale nel momento sbagliato per mandare in tilt l'esecutivo.
Ecco perché in queste ore lo stesso sindaco Stasi è a lavoro per tessere gli equilibri innanzitutto per comporre la nuova giunta (che sarà politica e comunque espressione della maggioranza che è emersa dalle urne) e poi per evitare "patemi" all'interno dell'assise. La parola non scritta e non detta ma ultimamente molto sussurrata negli ambienti politici della città è "responsabilità". Che tradotto significa, dalla parte di chi oggi gestisce l'ente di avviare un'azione amministrativa più ampia, condivisa e partecipata rispetto a quella portata avanti fino ad oggi; sul fronte opposto, invece, di valutare con criterio e scevri da preconcetti ideologici le proposte della maggioranza. Insomma, connivenza no ma proficua collaborazione per il bene della città, probabilmente sì.
A fare il primo passo in tal senso ci ha pensato il Partito democratico, il grande attenzionato delle ultime settimane. Che pur avendo un solo rappresentante "ufficiale" in Consiglio comunale (il consigliere Aldo Zagarese nella doppia veste di capogruppo e di sub-commissario provinciale del partito) ha nel consesso civico un'ampia schiera di rappresentanti che ispirano la loro azione politica proprio alle linee democratiche del Pd. E quale sarà la posizione ufficiale del partito in questa seconda fase dell'era Stasi? Quella, appunto, dell'opposizione responsabile.
«Noi - si legge in una nota unitaria dei circoli Pd di Corigliano-Rossano - con spirito democratico e rispettosi della volontà popolare staremo all’opposizione, ma seguiremo con attenzione ed interesse questa nuova fase e le eventuali evoluzioni, pronti a dare da lì tutto il nostro sostegno per le più belle scelte e iniziative che si vorranno assumere per la nostra città, ma sempre attenti a non consentire a nessuno di esporla alle pericolose imboscate e cadute nel buio che potranno profilarsi».
Insomma una posizione chiara, appunto di responsabilità. E questa scaturisce dalle questioni che sono tutt'ora aperte in città e che meritano di essere affrontate e possibilmente chiuse. Ecco, una prova di forza, una sfida lanciata all'esecutivo a prendere in mano i grandi temi. E su quelli - c'è poco da girarci attorno - il Partito democratico è pronto a dare il suo contributo importante in termini di idee, concetti ed eventualmente anche di capacità di sviluppo.
E non a caso i democrat corissanesi richiamo Stasi ad «alzare il livello di guardia ed assumersi tutta la sua alta responsabilità per portare rapidamente la città ad avere un governo adeguato alla complessità dei problemi e della fase». E si richiamano i temi della fusione «ancora per molti versi ferma», il progetto del nuovo tracciato della SS106, la costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide e «la paurosa condizione dell’offerta sanitaria nel territorio», il «destino» del sito Enel, la spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il porto, il lungomare unico, il Piano strutturale associato o l’acuirsi della morsa criminale: «sono tutti temi delicatissimi - spiegano - che vanno affrontati urgentemente. Sono le questioni che disegneranno il futuro della nostra città e non possono per questo subire ulteriori rallentamenti o distrazioni. Che necessitano di un governo della città forte, autorevole ed efficiente che possa chiamare a raccolta l’attenzione, il supporto e anche il contributo critico di tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali e di tutte le forze sane e vive della città. Per questo l’invito al Sindaco ad operare nella massima chiarezza - qui l'inciso - avendo cura a favorire un ampio dibattito democratico anche dopo la soluzione della crisi, ad alzare in maniera permanete il livello del confronto politico in città adeguandolo alle alte sfide a cui siamo chiamati».
Poi un altro ed importante passaggio caratterizza la nota del Pd di Co-Ro e va diritta al dunque, alla crisi politica, alla composizione della nuova giunta. Se un sindaco si dichiara «solennemente» di sinistra non può non avere attorno a se una squadra che incarni questi valori. Come realizzare questo? Impostando una direzione nuova e chiara, non più ibrida e civica. Stasi è chiamato a connotare «veramente come giunta di centrosinistra, adeguandone indiscutibilmente autorevolezza e capacità all’importanza e al prestigio della nostra città».
C'è chi dice che possa essere, questa, una vera guerra fredda tra Stasi ed il partito che è il maggiore e più importante azionista dell'intera area di sinistra. In questo momento - politicamente parlando - l'uno può servire all'altro. Ma nessuno sembra voglia cedere per primo la sua posizione. Certo, per Stasi avere per alleato ufficiale il Pd o addirittura connotarsi lui stesso come sindaco del Partito democratico della terza città della Calabria sarebbe un colpo, come direbbe l'ex segretario Bersani, "mica di poco conto". Perché potrebbe aprirgli tante strade. E stesso vale a parti inverse. È una guerra di nervi.