Monta la polemica a Oriolo: il motivo del contendere è la compatibilità (o meno) dell'architetto-vicesindaco
Due consiglieri di Minoranza chiedono un consiglio comunale ad hoc per trattare l'argomento. Dall'altra parte il numero due del municipio chiarisce: «Ho rassegnato di mia sponte la delega all'urbanistica. Non c'è alcuna incompatibilità»
ORIOLO - Monta (e allo stesso tempo sembra smontarsi) la polemica politica nel comune di Oriolo. Il motivo del contendere, questa volta, è la compatibilità del vicesindaco Agostino Diego nel suo ruolo istituzionale, svolgendo - allo stesso tempo - la professione di architetto nel suo stesso comune. La questione era sorta il 31 luglio scorso durante una pubblica assise durante la quale i consiglieri di opposizione, Francesco Cirò e Giuseppe Corrado, insospettiti dalla remissione di alcune deleghe da parte del vice del sindaco Simona Colotta, l'architetto Diego.
Tante deleghe rimesse tranne quelle relative al settore urbanistica: ambito che - a parere dei consiglieri di minoranza - è quello maggiormente conflittuale. Dal momento che lo stesso Diego - scrivono oggi Cirò e Corrado - «avrebbe tantissimi interessi professionali all'interno del comune» che entrerebbero in "collisione" con il suo ruolo di vicesindaco e assessore. Un conflitto di interessi che sarebbe emerso anche da un parere dell'ordine provinciale degli Architetti.
Ecco allora, la richiesta di un nuovo consiglio comunale, per chiarire pubblicamente e democraticamente la vicenda. «Non c'è nulla da chiarire - dice oggi il vicesindaco Agostino Diego, contattato dalla nostra redazione - perché i termini della questione sono limpidi». Il vicesindaco, infatti, precisa che tra le deleghe rimesse al sindaco ci sarebbe anche quella dell'Urbanistica. «Ho rimesso la delega di mia sponte - precisa - per massima correttezza e certamente perché l'ordine professionale a cui appartengo aveva espresso un parere su una possibile incompatibilità». Da qui, senza colpo ferire e «senza la pressione di alcuno», la decisione di restituire al sindaco Colotta la delega assessorile "incriminata".