Emergenza incendi, un errore aver soppresso il Corpo forestale dello Stato
Ad intervenire è il segretario della Lega Salvini di Bocchigliero che rilancia la questione della sicurezza nella Sila greca: «Un presidio del Cfs avrebbe salvato centinaia di ettari di territorio oggi alle fiamme»
BOCCHIGLIERO - La soppressione del Corpo Forestale dello Stato e la sua frammentazione in diversi corpi ed enti, negli anni non ha prodotto un deficit importante nel controllo del territorio e nella prevenzione dei crimini ambientali. Ne è convinto Antonio Vitale, segretario della Lega Salvini di Bocchigliero. «A fronte di un risparmio del tutto marginale (considerata anche l’esiguità del vecchio CFS) - scrive Vitale - in effetti il risultato si è rivelato essere dannoso. Bisogna considerare anche d’altra parte che in nessuna nazione a controllare i boschi, le montagne, l’ambiente naturale e il paesaggio ci sono i militari, e l’Italia - chiosa - è l’unico Paese al mondo a essersi privato di un proprio Corpo Forestale».
Già nel 2017 il trend era chiaro: rispetto all’estate 2012 la superficie di bosco bruciata è aumentata del 50% (da 74.543 ettari a 113.567) mentre le ore di volo degli elicotteri AB412 assegnati ai Carabinieri sono crollate da 716 a 140 ( da 179 a 47 ore in media per ciascun mezzo) e non è andato meglio tra i vigili del fuoco: «nonostante l’incremento di flotta, nelle campagne anticendio boschivo del 2017, 2018, 2019 come denunciato da Alessandro Cerofolini portavoce della FeRFa non si è visto un proporzionale aumento dei mezzi utilizzati o del personale».
«L’esperienza - aggiunge il rappresentante leghista - dimostra che c’è bisogno della professionalità dei forestali. Bisogna ricomporre le competenze, ridurre i costi, riunificare competenze preziose accrescere il monitoraggio ambientale. Come purtroppo dimostrano gli incendi e il dissesto che colpiscono troppo spesso questa amata terra la Calabria e in particolar modo la Sila Greca, poiché credo che la manutenzione del territorio è decisiva».
«Ciò non toglie però che l’operato svolto dalle forze dell’ordine del Comando dei Carabinieri posti nei paesi circostanti della Sila Greca è stato, continuerà ad essere importante per la sicurezza dei cittadini tutti, lo potrei soltanto definire eccellente pur se tra non poche difficoltà, ecco il perché credo sia una sfida complessa che richiede la presenza dell’uomo in montagna, la cura dei boschi, la pulizia dei canali, l’utilizzo intelligente del legnatico, l’attenzione per strade e sentieri, le bonifiche lunghe e complesse dopo gli incendi o le esondazioni. Troppi disastri segnano l’Italia e il clima che cambia ci obbliga a fare di più, non di meno per il territorio. I reati ambientali sono quanto di più odioso possa avvenire. Conoscere la natura, presidiarla, difenderla: con un nuovo Corpo Forestale per tutta la Sila Greca saremo tutti più sicuri».