15 ore fa:Cariati, stamani l'occupazione "simbolica" del cantiere per il nuovo Pronto Soccorso
20 ore fa:Anche quest'anno l'Unical assegna le borse al 100% degli idonei
15 ore fa:Salario minimo e "No" all'autonomia differenziata: il messaggio dei Giovani Dem di Co-Ro
22 minuti fa:Nuovamente operativo l'Ufficio Postale di San Giorgio Albanese
14 ore fa:Giornata mondiale della migrazione degli uccelli, evento di "osservazione" nella "MaB Sila - biosphere reserve"
18 ore fa:Festa del lavoro?! Qui non abbiamo nulla da festeggiare
16 ore fa:La Giunta regionale approva lo statuto di Arpal
20 ore fa:«Si può cambiare». La lettera degli studenti dell'Istituto Troccoli di Cassano a Mattarella
17 ore fa:Un prezioso mosaico che racconta la Calabria: il dono di Confindustria Cosenza a Mattarella
19 ore fa:A Co-Ro il convegno "In the blue skies of autism"

«Corigliano-Rossano capoluogo è l’unica chiave di svolta. Uniti con Crotone per una forte provincia»

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Corigliano-Rossano Capoluogo è lo step successivo al processo di Fusione, altrimenti a nulla è servito ricorrere a questo istituto. L’istituzione di Capoluogo di una Provincia (o Area Vasta) blinda un territorio da eventuali scippi, eleva un’area a punto di riferimento nelle strategie di pianificazione pubblico-privata, riconosce il territorio come base di partenza nelle gerarchie dei partiti, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, tutti organismi centralizzati grazie al riconoscimento del Capoluogo».

È quanto si legge in una nota stampa del Comitato Magna Graecia che così continua: «Senza tutto questo Corigliano-Rossano rimarrà solo un Paese leggermente più grande rispetto a prima. E diventa inutile anche predicare dalle varie postazioni pubbliche: “Siamo la prima città della provincia di Cosenza”. D’altronde a Cosenza si guarda a un’area metropolitana e, nel tempo, anche demograficamente tornerà a collocarsi al primo posto. L’esperienza di Crotone, che è già capoluogo ma di una piccola Provincia, deve far riflettere sull’importanza fondamentale di una società oggi incentrata sulla logica dei numeri. Una Capoluogo di una Provincia di modeste dimensioni si rivela quasi inutile, se non inutile, mentre un progetto di Provincia di proporzioni più consistenti come la proposta Magna Graecia (420mila abitanti e due Capoluoghi) avrebbe una valenza parimenti alle altre Province storiche calabresi».   

«Oggi esiste, - spiegano - un processo di fusione che ha sancito la nascita di una nuova città lungo l'area Jonica del nord est. Una città, Corigliano-Rossano, che da sola non ha un suo ambito, demograficamente e territorialmente parlando, per aspirare ad un riconoscimento di guida territoriale, ma che congiuntamente a Crotone ed alla sua Provincia, avrebbe tutte le carte in regola per aspirare al legittimo riconoscimento di Capoluogo, consentendo al contempo a Crotone di inverare il ruolo di Capoluogo e non già un proforma. Un'Area Vasta, quindi, l'Arco Jonico Magnograeco, che non solo poggerebbe i suoi capisaldi sul policentrismo, ma che non arrecherebbe danno alcuno agli ambiti dei Capoluoghi storici, anzi darebbe valore aggiunto al sistema Calabria, questo si, ad oggi, totalmente squilibrato e da riformare. Insomma una nuova Area Vasta, fedele per vocazioni ed affinità territoriali, con due Capoluoghi (come la norma consente) che non nascerebbe contro qualcosa o qualcuno, contro Cosenza o Catanzaro, ma per equilibrare e decentralizzare un sistema politico-economico asfissiante ed avvitato su se stesso».

«Un nuovo ambito – aggiungono - che permetterebbe l'ottimizzazione dei servizi, in campo sanitario, dei trasporti e di una nuova redistribuzione del gettito di Stato e della fiscalità. Insomma, un'Area Vasta, l'unica demograficamente e territorialmente, costituibile lungo l'area del nord est calabrese. Del resto chi ancora pensa di poter costituire embrioni d'Area Vasta nella sola provincia di Cosenza, o disconosce totalmente i principi in materia, o mente sapendo di mentire. O molto più probabilmente è talmente legato ai centralismi, da predicare bene pur razzolando male e finendo per essere prono ai desiderata della città Bruzia. E parimenti dicasi per Crotone, a meno che non voglia continuare a recitare il ruolo di periferia agli interessi della città delle Aquile. Un passo importante è stato già fatto!  Da qui ai prossimi due anni, l'area della Magna Graecia è già stata compresa in un unico collegio elettorale. Giocoforza la realtà Crotoniate, Silana, Sibarita e Federiciana, si ritroveranno a parlare la stessa lingua. Quella che nei fatti avrebbero dovuto sempre parlare, ma che strabiche visuali centraliste hanno preferito impedire per tutelare gli interessi di bottega, mantenendo ambiti succinti utili quali serbatoio ad ogni campagna elettorale».

«E proprio al prossimo Consiglio regionale spetterebbe il compito di sanare una devianza che prevede collegi diversi, nella stessa Regione, a seconda della tipologia di elezioni di riferimento. Non è concepibile che il Crotoniate e la Sibaritide si ritrovino nel medesimo collegio politico e per la campagna regionale agiscano come feudi agli interessi dei rispettivi (e reciproci) centralismi di Cosenza e Catanzaro. Il Consiglio che verrà dovrà affrontare la problematica di uniformare gli ambiti di collegio secondo criteri di logicità e soprattutto di affinità tra territori. Stabilire dei collegi in ambito regionale che ricalchino quelli nazionali, significherebbe, riportare la politica sui territori, rimettendo al centro il ruolo delle "poleis" e complessivamente riformando un destrutturato e fallito "Sistema Calabria". Come Comitato, abbiamo già chiarito che saremo distanti, ma vigili da qualsivoglia schieramento politico, pur non nascondendo di appoggiare qualsiasi partito, unione civica o aspirante Candidato alla Presidenza che dimostrerà lungimiranza trattando i temi che ormai dibattiamo, ininterrottamente, da circa due anni» concludono.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.