Antoniotti (Cambiamo) chiede a Stasi di essere più “vicino” alle categorie commerciali e di ristorazione
Il coordinatore provinciale, Giovanni Antoniotti, propone di congelare la Tari, abbassare le addizionali Irpef, non far pagare la tassa sul suolo pubblico
CORIGLIANO-ROSSANO - «L’Amministrazione comunale, anche sulla base del decreto-legge Ristori che ha previsto una serie di finanziamenti ai Comuni, dovrebbe provvedere a programmare in tempo gli aiuti, in particolare, alle attività commerciali e di ristorazione, in vista delle “timide aperture” annunciate dal governo».
È quanto sollecitato dal coordinatore provinciale di Cambiamo, Giovanni Antoniotti.
Tra gli altri finanziamenti il decreto Ristori 2021 ha creato un fondo per i Comuni a beneficio delle minori entrate derivanti dalla mancata riscossione dell’imposta di soggiorno, e delle minori entrate derivanti dall’esonero del pagamento delle tasse per l’utilizzo del suolo pubblico.
«Anche in virtu’ di tali “entrate” - sottolinea Antoniotti - suggeriamo una serie di proposte a) riprogrammare la concessione di spazi pubblici all'aperto free a ristoranti, bar, pizzerie, alberghi, e attività similari, là dove sarà possibile ed esentare allo stesso modo anche le attività che già ne dispongono; b) esentare dalla tassa comunale sui rifiuti, Tari, tutti gli esercizi commerciali che sono stati oggetto di chiusura causa Covid ; c) continuare a permettere ai lidi balneari di ampliare i propri spazi, così da poter allargare le distanze fra ombrelloni».
«Il Coordinamento regionale di “Cambiamo” ha sollecitato i gruppi parlamentari di Camera e Senato a presentare emendamenti per un congelamento di almeno due anni del costo delle concessioni demaniali marittime e riportarlo a un livello ragionevole sostenibile per le imprese; d) attenuare l’addizionale Irpef; f) abolire la tassa fissa (oltre 100,00 euro) su contatori acqua magazzini commerciali e comparare al canone fisso della stessa utenza a quella domestica (circa 8,00 euro)».
«L’auspicio è che il sindaco, almeno questa volta - conclude Antoniotti - dimostri la vicinanza operativa della sua Amministrazione verso categorie produttive “vessate” dalla pandemia e nel caso non possa (le casse comunali non lo permettono) aiutare tali categorie, dia conto dei finanziamenti ricevuti dai provvedimenti del governo».