Statale 106, "Cambiamo" mette nel mirino la deputazione parlamentare cosentina e ionica
Il coordinatore provinciale del movimento di Toti, Giovanni Antoniotti, ricorda «le tante promesse non mantenute» e l'impegno di "Cambiamo" a favore delle infrastrutture nel Sud
CORIGLIANO-ROSSANO - «L’accoppiata 5Stelle-Pd nei circa due anni di governo non è riuscita ad affrontare e portare a compimento, con i finanziamenti approvati, l’opera infrastrutturale della “106”, un’arteria fondamentale per la crescita e lo sviluppo della Sibaritide e per assicurare mobilità in sicurezza ai suoi abitanti».
È quanto afferma il coordinatore provinciale di “Cambiamo”, Giovanni Antoniotti, che punta il “cannone” della polemica sulla delegazione parlamentare calabrese, cosentina e jonica, carica di tantissime contraddizioni.
«Se da una parte la deputata del Pd e componente della Commissione Trasporti della Camera, Enza Bruno Bossio – scrive Antoniotti - candidamente afferma che la Statale 106 non può essere finanziata con i fondi del Recovey Fund ma può essere solo finanziata con fondi ordinari dello Stato, dall’altra – sottolinea – si assiste alle rassicurazioni di Elisa Scutellà (deputata M5s), smentite dai fatti».
Quali sarebbero le contraddizioni? «Bruno Bossio – precisa il coordinatore provinciale di Cambiamo - sostiene che sulla Statale 106 sono stati impegnati 3 miliardi di euro ma l’amministratore delegato di Anas Spa Simonini dichiara che di queste risorse sono disponibili ad oggi poco meno di 800 milioni di euro. Il balletto delle promesse – aggiunge - continua con la Scutellà secondo la quale i lavori del Megalotto 3 procedono speditamente e che ad oggi sono ad uno stato di avanzamento del 10%. Peccato che la deputata del M5S non riesce a spiegarci il perché sia nel primo stralcio funzionale nella piana di Sibari e sia nel secondo stralcio funzionale più a monte non si vede proprio un bel nulla: né la strada, né viadotti e neanche gallerie. Peccato che la deputata Scutellà non ci parla delle ragioni per le quali il Megalotto 3 è stato commissariato dal suo Governo. Perché il Ministro De Micheli, il 2 gennaio scorso, ha firmato i decreti che sbloccano le convenzioni per le società Asti–Cuneo e Satap, perché il 9 luglio scorso ha chiesto ed ottenuto dal Consiglio dei Ministri lo sblocco dell’opera stradale Sassari-Alghero, giusto per fare solo due esempi, e poi ha deciso di commissariare il Megalotto 3».
Ed è proprio la Scutellà il bersaglio di Giovanni Antoniotti, perché – dice - «avrebbe il dovere di fare chiarezza dal momento che fu la prima a partecipare in prima fila all’inaugurazione dell’opera il 19 maggio scorso». In quello che il coordinatore provinciale di Cambiamo definisce «esilarante balletto» si inserirebbe anche la senatrice Rosa Silvana Abate. «È la stessa deputata Cinquestelle – precisa Antoniotti - passata dalla ferma opposizione all’ammodernamento della famigerata “strada della morte” a proporre addirittura una nuova arteria. Siamo ancora alle promesse nonostante i circa due anni di governo 5Stelle-Pd, nonostante i rispettivi loro ministri nel dicastero delle infrastrutture».
«”Cambiamo” - conclude Antoniotti – condivide appieno la necessita che da subito si avviano i lavori e l’opera approdi alla sua completa realizzazione. È un impegno che intendo condividere con il vertice del Movimento guidato da Giovanni Toti che ha dato la sua disponibilità a far parte del governo Draghi, nel piu’ generale impegno di un piano per le infrastrutture nel Sud che la delegazione di “Cambiamo” intende illustrare al Presidente incaricato, Mario Draghi nel suo secondo giro di consultazioni con l'obbiettivo che possa far parte integrante del Piano nazionale Recovery».