Iacucci: «Sulla scuola Spirlì rimpalla le responsabilità su dirigenti scolastici e famiglie»
Il Presidente della provincia: «Noi chiediamo alla Regione la costituzione di un tavolo tecnico istituzionale»
COSENZA - «Trovo sconcertante l'ordinanza sulle scuole superiori firmata dal presidente facente funzioni della Regione Calabria. A poco più di 24 ore dalla riapertura delle scuole ci si inventa una discrezionalità sulla didattica a distanza che non fa altro che rimpallare le responsabilità sui dirigenti scolastici e sulle famiglie».
È quanto afferma il Presidente della provincia di Cosenza Franco Iacucci che così continua: «È una resa incondizionata dell'istituzione di fronte a una situazione sicuramente complicata ma che non può essere delegata ai singoli. Altrimenti cosa ci stanno a fare le Istituzioni e la Regione? Ho evitato di commentare molti atteggiamenti discutibili del dottor Spirlì, ma su questo balletto indecoroso non posso tacere».
«Il buon andamento di un organismo complesso come la scuola – aggiunge - richiede concertazione e organizzazione. La Regione ha deciso di non fare né l'una né l'altra cosa, affidandosi alle dirette su facebook per raccogliere qualche "mi piace", buttandola in caciara e firmando l’ordinanza solo sabato sera. Una ordinanza definita da Spirlì “democratica”. Ma di democratico non ha nulla visto che vengono stabilite delle regole senza consultare nessuno e obbliga docenti e dirigenti a rivedere tutti i piani didattici studiati da settimane».
«Per quanto tutti noi ci troviamo di fronte ad una situazione nuova e complicata – continua - generata dalla pandemia e dalle gravi ripercussioni che ne conseguono sul piano sociale ed economico, voglio ricordare che è dal mese di giugno che la Provincia di Cosenza chiede alla Regione Calabria un tavolo tecnico istituzionale per organizzare la ripartenza in sicurezza delle attività scolastiche. Ma dalla Regione non ho ricevuto alcuna risposta».
«Come Provincia – spiega Iacucci - abbiamo accolto le richieste pervenute dai dirigenti scolastici e realizzato gli interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il MIUR ha destinato all’Ente oltre un milione di euro, che sono stati utilizzati su circa 40 interventi anti Covid nei vari istituti superiori della provincia di Cosenza. Inoltre, oltre a quelle del Ministero, la Provincia ha messo a disposizione fondi del Bilancio per dare la possibilità ai dirigenti degli istituti superiori di aprire in sicurezza e garantire la ripresa delle attività. Siamo riusciti a terminare i lavori in tempo per la riapertura delle scuole a settembre».
«Non dico questo – ribadisce - alla ricerca di un plauso ma, nel corso di questi mesi, consapevole che le scuole non sono solo le pareti degli istituti, abbiamo continuato a sollecitare la Regione perché si parlasse insieme anche di come organizzare tutto ciò che gira intorno alla riapertura delle scuole. A cominciare dai trasporti: la precedente amministrazione regionale ha tagliato un terzo dei chilometri, quindi delle corse, sul nostro territorio provinciale».
«Possiamo abbattere muri, mettere i banchi a rotelle e distribuire mascherine e gel igienizzante nelle classi ma – aggiunge - se tagliamo i servizi, riduciamo le corse costringiamo i nostri ragazzi a stare ammassati sugli autobus o sui treni, aumentando il rischio del contagio. Non abbiamo più avuto alcuna interlocuzione in merito se non negli Osservatori convocati da S.E. il Prefetto, che ringraziamo, in seguito al Dpcm di dicembre in cui abbiamo avuto modo, finalmente, di confrontarci con l’assessore ai Trasporti».
«Che fine hanno fatto, - si chiede - poi, ad esempio gli infermieri da destinare all’assistenza sanitaria nelle scuole? Rimangono sul tavolo tantissime questioni aperte, dal problema dell’organico a come garantire la didattica a distanza in una regione con gravi carenze sulla rete internet. Questioni di vitale importanza alla vigilia della riapertura della scuola che influiscono sulla sicurezza dei ragazzi, del corpo docente e di tutti i lavoratori che gravitano intorno alla scuola. Questioni che non possono essere affrontate sui social o trasformate in bagarre politica, cercando di scaricare sul governo nazionale le proprie inefficienze. Farlo è di una irresponsabilità inaudita».
«Ecco perché – conclude - esprimo la mia totale disapprovazione in merito all’ultima ordinanza del presidente Spirlì. Un’ordinanza, tra l’altro, contestata anche dai sindacati. Non si annunciano provvedimenti del genere sui social a distanza di poco più di 24 ore dall’aperture delle scuole e non si può sminuire in questo modo, facendo ricadere sulle singole scuole la responsabilità del provvedimento, il lavoro certosino dei dirigenti scolastici che avevano già predisposto un Piano per il rientro in classe degli studenti. Noi continuiamo a chiedere alla Regione, e a pensare che sia fondamentale, la costituzione di un tavolo tecnico istituzionale per affrontare e coordinare al meglio con le varie istituzioni le questioni e le emergenze emerse con la diffusione del virus. Noi ci siamo».