Molinaro (Lega): «Il 14 febbraio si deve votare, è necessario e urgente andare alle urne»
Il Consigliere: «Chi continua a chiedere il rinvio delle elezioni sta mettendo al primo posto il proprio tornaconto»
CATANZARO - «Al momento non c’è motivo di rinviare la data delle elezioni regionali, fissata al 14 febbraio».
È quanto afferma il consigliere regionale Pietro Molinaro (Lega) che così continua: «A chi sostiene che l’emergenza Covid renda pericoloso lo svolgimento delle elezioni e che, pertanto, si dovrebbe ottenere un rinvio, mi permetto di proporre alcune riflessioni. Innanzitutto la data del 14 febbraio deriva da un provvedimento del Governo che con il Decreto Calabria ha disposto che le elezioni si svolgano dal 9 febbraio in poi. Evidentemente il Governo prevede che le condizioni dell’epidemia consentano lo svolgimento delle elezioni in sicurezza. La Calabria è da poco uscita dalla classificazione di zona rossa e gli attualmente infetti da Covid sono 8.882, in costante riduzione rispetto alle settimane scorse in cui erano oltre 10.000».
«A tutti, compreso a me, piacerebbe evitare di votare in questo periodo, se fosse possibile, ma non lo è! È necessario ed urgente andare alle urne – continua - per consentire che gli organi istituzionali regionali, Presidente della Giunta regionale, Consiglio regionale e Giunta regionale, operino nel pieno delle funzioni. Nello scorso mese di settembre si è votato in Puglia, Campania, Liguria e Veneto. Eppure in quelle regioni non vi era la situazione istituzionale che si vive in Calabria. In quelle regioni, gli organi erano nel pieno delle funzioni. Erano giunti a scadenza naturale ma i presidenti delle regioni erano quelli eletti alle elezioni. Una situazione completamente diversa rispetto a quella che stiamo vivendo in questi mesi in Calabria. Con il decesso della presidente Santelli, il presidente in carica è il “facente funzioni”, la Giunta regionale è in prorogatio per lo svolgimento della sola ordinaria amministrazione, e lo stesso vale per il Consiglio regionale che può adottare solo provvedimenti necessari. Questa situazione va avanti già da due mesi, e sarà così per almeno altri due mesi. Come si può pensare di prorogare oltre questa situazione di stallo? Occorre assumere consapevolezza che il voto non può andare oltre il 14 febbraio e che, d’altra parte, occorre provvedere a tutte le precauzioni necessarie affinché il rischio contagio sia ridotto. Tutti se ne devono fare una ragione. Il 14 febbraio si deve votare».
«Un’ultima osservazione – conclude - In termini strettamente egoistici, da consigliere regionale in carica potrei anche sostenere che sarebbe meglio rinviare le elezioni. Il voto costituisce sempre un banco di prova. Seppure ritenga di avere onorato la fiducia degli elettori che mi hanno votato e di poter chiedere con serenità il rinnovo della fiducia, la rielezione non è un fatto automatico. Tutto sommato, potrei avere dei vantaggi dal rinvio delle elezioni: continuare a percepire l’indennità di carica a fronte di un’attività istituzionale attenuata. Ma io ho scelto di fare politica per contribuire al bene della mia regione e non per badare ai miei interessi personali. Forse chi in questi giorni, essendo seduto in Consiglio regionale, continua a chiedere il rinvio delle elezioni sta mettendo al primo posto il proprio tornaconto, piuttosto che gli interessi generali. Questa logica non mi appartiene e non mi apparterrà mai».