Pirro, re della pasta calabrese, sul post lockdown
Pirro non è più solamente l’industriale della pasta, ma ragiona aprendo gli orizzonti a ben altro
Per l’industria le difficoltà arriveranno ora. È una certezza per Enrico Pirro, importante industriale calabrese dell’alimentazione; che commentando la fase iniziale della pandemia dovuta al Coronavirus, afferma che “il sud ha sempre avuto potenzialità enormi, però davvero mal sfruttare. Negli ultimi anni abbiamo perso visibilità ed accoglienza. È da molto tempo che non c’è un grande evento che dia visibilità al Sud e quindi di conseguenza turismo ed accoglienza. Per noi che lavoriamo sul territorio questo è importante. La tua forza la devi costruire prima di tutto in casa, anche se come noi ti rivolgi in tutto il mondo”
Pirro non è più solamente l’industriale della pasta, ma ragiona aprendo gli orizzonti a ben altro, oltra a pensare alla creazione di una serie percorsi di gusto, all’interno della sua azienda, con tanto di scuola e dimostrazioni pratiche, per lavorare su come sostenere i prodotti italiani attraverso la ricerca della qualità.
I prodotti Pirro sono venduti in tutti i cinque continenti e fino ad ora non hanno risentito del lockdown, anzi c’è stato un aumento delle vendite perché la gente si è trovata in casa e quindi è tornata a spendere di più per un’alimentazione sana e di qualità. Per l’industria le difficoltà arriveranno ora, visto che solitamente questo era il periodo in cui si produceva per gli ordinativi invernali. La pandemia ha fatto cancellare tutti gli appuntamenti fieristici del mondo, quindi la produzione viene tagliata. Nel corso di una lunga intervista, che trovate su CorusLab e Micilab, abbiamo parlato di questo ma anche di una visione nuova dell’industria, incentrata sull’importanza del marketing e della comunicazione per tutti i settori, anche quelli più tradizionali, e dell’importanza di fare rete e di un nuovo rapporto con la politica, essenziali per la ripartenza.