CORIGLIANO - Il 6 marzo il Sindaco della Città, dott. Giuseppe Geraci, ha inviato una lettera al Prefetto di Cosenza, dott. Gianfranco Tomao, al Presidente della Giunta regionale, on. Giuseppe Scopelliti, all’assessore regionale all’agricoltura, on. Michele Trematerra, al Sottosegretario regionale alla Protezione civile, on. Giovanni Dima, e per conoscenza al Comandante della Capitaneria di porto, al Capitano della Compagnia Carabinieri, e al Comandante della Tenenza della Guardia di finanza avente ad oggetto: pesca del novellame, inibizione e divieti, richiesta di intervento. Di seguito se ne trascrive il testo: “ Per come noto, la Legge Europea inibisce, in questo periodo, la pesca del novellame, della c.d. neonata e di tutti i prodotti ittici previsti dalla norma. A causa di ciò la flotta peschereccia di Schiavonea – la più corposa del Mediterraneo – subisce tale inibizione tra notevoli difficoltà soprattutto con riferimento al lamentato mancato reddito per numerose famiglie che, oltremodo fiaccate dalla crisi imperante e dominante, si vedono private dall’andare avanti e affrontare il difficile vivere quotidiano. Il settore della pesca vive momenti drammatici. E i pescatori ne sono vittime e protagonisti. Ancor più pregnante si fa la problematica se si assiste a c.d. “deroghe” disposte da alcuni Governi Regionali italiani che, siffattamente, autorizzano, di fatto, la pesca del “vietato” (vd., ex pluribus, Regione Sicilia). Ciò, noto al settore, altro non ha fatto che ingenerare allarme e sintomatiche proteste che sono sfociate in manifestazioni, seppur pacifiche, davanti l’abitazione del sottoscritto e davanti la sede dell’Autorità Portuale. All’esito di un incontro cordiale intrattenuto presso la sede municipale con i rappresentanti della categoria dei pescatori, alla presenza del Comandante della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, ho ritenuto opportuno coinvolgere le SS. VV. perché per la problematica evidenziata si addivenga ad una soluzione che contemperi, da un lato, la rigidezza della norma da applicare e dall’altra le legittime aspettative dei lavoratori marittimi. Pertanto, ove il Piano di Gestione preveda margini di deroga è auspicabile che si venga incontro alle richieste della categoria che, di fatto, vive e sostenta le proprie famiglie solo con il lavoro in mare. S. E. il sig. Prefetto è pregato di interporre il suo autorevole intervento e, se del caso, valutare la opportunità di convocare un tavolo tra le parti perché, con serenità, il problema sia oggetto di discussione e di analisi. In attesa di sollecito, positivo riscontro, porgo Deferenti ossequi”.