Le pagelle di Rossanese-Belvedere finita 2-1 per i padroni di casa e che tengono ancora in piedi le speranze dei rossoblu di arrivare in vetta al campionato di Promozione
DI JOSEF PLATAROTA Vulcano 6: Qualche responsabilità di posizione sul gol di Mandarano, ma la punizione del numero 10 del Belvedere era imparabile.
Casacchia A. 6.5: Faccia da bambino, grinta da veterano. Si disimpegna bene in fase propositiva e soffre poco quando viene attaccato.
Granata 7.5: Ormai ha questi colori tatuati addosso. Lui di Corigliano adottato dal pubblico di Rossano. Oggi ha dimostrato che la testa è per lui croce e delizia: quando la usa è tra i migliori difensori centrali del calcio dilettantistico calabrese.
Carrozza 6.5: Prestazione da capitano vero. Viene espulso, ma vedendo la direzione di gara odierna, non può che essere una medaglia da esibire sul petto.
Villella 6.5: Il duello personale con Benito Amendola lo vince il difensore rossanese. Attento e arcigno, come sempre.
Rizzo 6: entra e non fa passare nulla. Granitico e gagliardo.
Attadia 7: Ma quanti ce n’erano in campo? Questo ragazzino è davvero tanta roba. Ancora una volta tra i migliori.
Catalano 6.5: E’ la solita lavatrice che pulisce i palloni sporchi. Cala quando i ritmi si fanno forsennati.
Pipieri 6: Un po’ ingolfato, paga l’essere ultimo arrivato. Le qualità ci sono e si vedono.
Scalise 6: entra e cerca di illuminare, viene anche lui espulso dopo che l’arbitro ormai ha perso il polso della partita.
Sifonetti 6: Meno scintillante rispetto le ultime prestazioni casalinghe. Sulle palle ferme, lì dove è specializzato, avrebbe potuto fare qualcosa in più. Resta il fatto che è un allenatore in campo imprescindibile.
Raiolo sv: troppo poco per giudicare.
Zangaro 7.5: Nei momenti decisivi servono giocatori decisivi. Vito lo è. Scarica un destro che aveva il sacro fuoco di tutta Rossano.
Bongiorno 7.5: Non segna ma fa ammattire i due centrali del Belvedere. Protezione di palla da fare vedere nelle scuole calcio e controllo della sfera e degli spazi cristallini. Sprecato per queste categorie.
Aloisi 7: In settimana aveva detto: non siamo una squadra che riesce ad attarsi al gioco sporco. Dopo oggi, per come la Rossanese è uscita dalla palude, ha una freccia in più al suo arco.
Pubblico Rossanese 10: “Si può cambiare tutto: la faccia, la casa, la famiglia, la fidanzata, la religione, Dio; però c’è una cosa che non si può cambiare: non puoi cambiare la passione”. Oggi allo “Stefano Rizzo”, tra i quasi 800 che hanno reso lo stadio cittadino una bolgia turca, ci sarà stato certamente chi si era ripromesso che, in quel campo, per colpa di delusioni e rimpianti, non sarebbe più tornato. Partite come quelle di oggi gli avranno (e ci hanno fatto) capire che “se la sorte ti ha dato in dote di essere innamorato di una squadra come la Rossanese, allora avrai la ragionevole certezza che quel tuo amore non sarà mai angustiato dalla monotonia”.