C’è un divario di 34,6 punti tra l’area col tasso di occupazione più alto (Bolzano, al 76,7%) e la
Calabria. E’ quanto si legge nell’Annuario regionale di
Eurostat 2015, dove si sottolinea che in Italia c’è un divario di 34,6 punti tra l’area col
tasso di occupazione più alto (Bolzano, al 76,7%) e la Calabria. Su appena sei regioni europee col tasso di occupazione inferiore al 50% quattro sono italiane: Calabria, 42,1%; Campania, 43,1%; Sicilia, 43,4%; e Puglia, 47%. Le altre due sono in Spagna (Melilla) e Grecia (Dytiki Makedonia). Il dato è legato anche alla scarsa occupazione femminile. Su 17 regioni europee dove l’occupazione femminile è almeno inferiore del 20% rispetto del tasso corrispondente registrato per gli uomini, nove sono italiane: Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo e Veneto. Calabria, Sicilia, Campania e Sardegna figurano anche tra le regioni europee col tasso di disoccupazione più alto, pari o superiore al 15%, le altre si trovano in Grecia e Spagna. Nel 2015 i tassi più alti di disoccupazione giovanile (15-24 anni) si sono registrati nelle città spagnole di Ceuta (79,2%) e Melilla (72%), ma sono ben otto le regioni italiane – Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise – dove il tasso di disoccupazione è pari o superiore al 40%. Inoltre in Italia si registra uno dei più ampi divari regionali europei per la
disoccupazione giovanile: in Calabria raggiunge il 65,1% a fronte dell’11,9% di Bolzano. “Le disparità regionali – spiega Eurostat – sono ampiamente dovute alle differenze tra le regioni settentrionali e quelle meridionali”. Nel 2014 il tasso di occupazione più basso di tutte le regioni europee (20-64 anni) Eurostat lo aveva registrato in Sicilia 42,4%. Le altre regioni fanalino di coda erano state Calabria (42,6%); Campania (42,7%); Puglia (45,7%). (fonte: strill.it)