Il prossimo mercoledì 26 febbraio il consorzio Sirjo presenterà ad Anas il progetto esecutivo del terzo megalotto Sibari-Roseto. I cantieri potrebbero aprire in 15 giorni. Lo rivela la Uil Calabria
di MARCO LEFOSSE Quella del 26 febbraio 2020 potrebbe essere una data storica nella lunghissima vertenza dell’opera di
ammodernamento della Sibari-Roseto. In quella data, infatti,
il consorzio Sirjo dovrebbe presentare ad Anas il progetto esecutivo dei 38km che compongono il terzo megalotto della Statale 106: quello che costerà 1,3 miliardi di euro, che porterà sul territorio 3mila posti di lavoro in quasi 10 anni e darà alla Calabria del nord est la prospettiva di uscire, finalmente, dal suo isolamento.
La più attesa tappa del cronoprogramma dei lavori, che nelle loro recenti visite nelle Sibaritide non avevano rivelato
né il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri tantomeno
il capo del Dicastero di piazzale Porta Pia Paola De Micheli, l’hanno invece comunicata stamani alla stampa, in un incontro tenutosi nella segreteria territoriale di Corigliano-Rossano,
le direzioni regionali di Uil e Feneal-Uil giunte in città, con tutto il quartier generale calabrese,
per portare ai lavoratori la certezza di una buona notizia. All’incontro, presieduto dal
segretario generale di Uil Calabria Santo Biondo, sono intervenuti anche i segretari generali di
Feneal Uil Calabria, Maria Elena Senese; di
Uil Tec Calabria, Gino Campana; di
Uil Cosenza, Roberto Castagna; di
Feneal Uil Cosenza, Maria Antonietta Moricca; ed il
segretario generale territoriale, Luciano Campilongo. «I dirigenti del Consorzio Sirjo e di Anas – ha annunciato
Maria Antonietta Moricca, segretaria di Feneal Uil Cosenza – ci hanno comunicato che
il 26 febbraio prossimo sarà consegnato il progetto esecutivo del terzo megalotto e da lì,
tempo quindici giorni, l’apertura del cantiere della nuova strada». Almeno per ora, quindi,
i tempi previsti dai rappresentanti del Governo centrale che si erano limitati a dire che i lavori sarebbero partiti nel prossimo marzo,
sembrerebbero essere rispettati. Ma l’incontro di oggi è servito ai dirigenti del sindacato Uil non solo per mettere un punto chiaro sulla vicenda della Statale 106 ma anche per
riaprire le tante vertenze in bilico sulle incompiute della Sibaritide.
«La mancanza di lavoro foraggia la 'ndrangheta e la criminalità» ha detto
Roberto Castagna che ha quindi rimarcato le priorità: «Il
nuovo ospedale, i lavori di
elettrificazione della rete ferroviaria, la nuova
statale 106, l’
Enel sono tutte grandi opere di cui questo territorio
non ha solo bisogno in termini di servizi ma sono vitali per il suo sviluppo. Spesso ce la prendiamo con la politica – ha ribadito – ma il vero problema, però, è che la Calabria ha una burocrazia elefantiaca che ostacola lo sviluppo.
È finito il tempo di accontentarci – ha poi ribadito con forza – ora dobbiamo pretendere servizi ed infrastrutture, al pari di quelle che sono state realizzate in altre zone del paese».
Poi un inciso sulla fusione di Corigliano-Rossano: «È stato un atto di coraggio ma ora va sostenuta e quella delle Infrastrutture
riteniamo che sia la principale sfida che il prossimo governo regionale dovrà sostenere partendo proprio da questo territorio che – ha precisato il segretario provinciale della Uil – è il più importante della nostra regione». Sulla necessità di nuove infrastrutture, ha anche parlato
Maria Elena Senese (segretario di Feneal Uil Calabria): «L’emergenza costruzioni che va avanti da un decennio. È necessario creare nuovi investimenti con la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche.
Il settore dell'edilizia, ad esempio – ha precisato -
è il volano della nostra economia ma fino ad oggi è stato fatto pochissimo. Speriamo che l'avvio della statale ionica inverta questo trend». E sempre in merito alla Statale 106 la
Senese ha auspicato che la cantierizzazione dell’opera «si concretizzi in rispetto del contratto di lavoro nazionale». «C'è un accordo – ha ricordato - tra sindacati e consorzio Sirjo per la creazione di una piattaforma dove i lavoratori possono inviare la loro candidatura. Ci auguriamo che questa
piattaforma sia davvero lo strumento di reclutamento della forza lavoro per la quale abbiamo pensato anche ad un momento formativo». Un’affermazione, quella della Senese, che avvalora ancora di più le
preoccupazioni emerse nelle settimane scorse da parte di sindaci e associazioni della Sibaritide, in allerta perché a quanto pare il reclutamento di aziende e forza lavoro per i cantieri della nuova Statale 106 starebbe avvenendo anche fuori regione.
«La vertenza Enel deve diventare vertenza nazionale»
Poi un’appendice su Enel - immancabile nel confronto promosso dalla Uil a Corigliano-Rossano dove la società energetica ha mantenuto in piedi un colosso industriale di produzione per circa 40 anni - che così come detto dal segretario Castagna e
ribadito con più forza dal segretario regionale Santo Biondo «dovrà diventare vertenza nazionale». Insomma,
le sorti della centrale di Cutura potrebbero assumere, almeno nelle intenzioni del sindacato,
le dimensioni della vertenza che da mesi sta interessando
l’Ilva di Taranto. E questo perché «il sindacato – lo ha tenuto a precisare Biondo -
vuole ripartire dalle periferie. Corigliano-Rossano è una periferia importante nel rilancio del mezzogiorno». E in bilico ci ancora
il piano per il sud ed il patto per la Calabria sul quale il governo Renzi avevi messo
1,2 miliardi di euro che ancora attendono di essere spesi (atteso che quei soldi ci siano ancora). «Spetta a noi lavoratori – ha detto il
segretario generale - r
iempire questo contenitore di idee e progettualità. La 106 è sicuramente una priorità ma
ci sono tante altre opere da completare e mettere a regime per evitare l’isolamento della Calabria». E qui ritorna nuovamente il tema della criminalità: «
Tenere isolata questa regione – ha sentenziato Biondo -
significa consegnarla in mano alla ‘ndrangheta». «Purtroppo il Governo regionale uscente non ha creato lavoro e non ha creato nemmeno prospettive di sviluppo per togliere i calabresi dal loro isolamento. Ora – ha poi concluso – serve velocizzare i processi e
al nuovo governatore Santelli chiediamo che istituisca un assessorato alla burocrazia che riduca i dipartimenti di questa Regione, perché le inefficienze sono dovute anche e soprattutto alla burocrazia.
Quando c'è cattiva pubblica amministrazione c'è criminalità».