Maurizio Silenzi Viselli: "Il terrorismo non terrorizza e cerca alternative"
Ogni volta che, sempre più spesso, avviene un attentato terroristico il premier della nazione interessata dice: «Non ci faremo intimorire!». Anche le interviste televisive agli scampati seguono lo stesso copione: «Lei ha paura?», chiede l'inviato, e subito l'interpellato di turno, spesso un turista, sorridente, risponde: «No. Per nulla. Anzi proseguirò la mia vacanza». Questo atteggiamento ha gettato nello sgomento gli affiliati al terrore. Essi stanno subendo quel classico sentimento di demotivazione provato ad esempio dai lustrascarpe di strada: l'inutilità della propria professione. Il terrorismo, invece di provocare terrore, genera, nel migliore dei casi, indifferenza. Del resto, parliamoci chiaro, di cosa dovremmo preoccuparci: di saltare per aria mentre stiamo tranquillamente viaggiando sul tram? O di essere falciati da una scarica di mitraglia mentre sorbiamo un buon caffè al bar? Ci vuole altro. Nella riunione plenaria dei tagliagole e kamikaze mondiali si sono avanzate delle proposte per rimodulare l'efficacia delle loro azioni. Qualcuno ha proposto, invece della solita, ormai patetica, cintura esplosiva, una divisa da dentista, con tanto di tenaglia in mano: tutti hanno paura del dentista! Hanno argomentato i proponenti del cambiamento. Altri hanno proposto di assumere le sembianze degli ispettori fiscali: colorito verde mela, zanne da vampiro, sorriso agghiacciante. Diavolo ed Omo Nero sono stati subito scartati: non fanno più paura nemmeno ai neonati. I più megalomani hanno proposto la costruzione di un gigantesco Autovelox, alto abbastanza da essere visibile in qualsiasi punto della rete stradale della nazione. Un altro terrorista creativo ha proposto di dotare l'assalitore di uno schermo per video cassette riproducente i soliloqui integrali del Presidente del Consiglio (in Italia Renzi). Oppure, a livello regionale, le esternazioni del presidente della regione (qui da noi Oliverio). La proposta è stata respinta perché, si è argomentato: sì al terrore, ma no al raccapriccio disumano. Anche all'orrore c'è un limite. L'assemblea si è chiusa con un nulla di fatto. Per ora proseguiranno con tritolo e mitraglia. Grazie al cielo. Per il vero terrore c'è tutto il tempo. Un caro (e tranquillo) saluto.
Maurizio Silenzi Viselli