di SAMANTHA TARANTINO [gallery link="file" columns="4" ids="13644,13645,13646,13643"] Trovarsi di fronte ad un’opera dal valore unico come il
Codex Purpureus Rossanensis, per chiunque è già emozione ed empatia pura. Per un artista che la materia la plasma sotto le proprie mani e la colora con la propria anima, lo è ancor di più. Il Codex che è arte e spiritualità insieme, si mescola all’identità della città stessa. Il Codex è Rossano. E la Macchina Armonica – ci dice
Pino Savoia artefice e creatore dell’opera posta all’ingresso della città – è un’opera in cui l’iconografia del passato resta protagonista, ma si attualizza nel presente attraverso la sua ricomposizione e concettualizzazione in chiave moderna. Ciò avviene grazie ad un meccanismo dall’incomprensibile funzionamento, inserito nel cilindro metallico, corpo centrale dell’opera e che proietta, su entrambi i lati, due immagini identiche risultanti dal suo movimento. E in un dinamismo futurista la luce si scompone dando vita alla perfezione dell’armonia (cerchio) ed al meccanismo degli ingranaggi. E come il faro proietta la sua luce guida sul mare - continua l’artista - così la
Macchina Armonica proietta i simboli ed i valori di cui è ricca la nostra terra su entrambi i sensi di marcia di una importante arteria di comunicazione stradale qual è la nostra S.S.106. E lo spirito di convivialità e accoglienza sono il cardine del corpo centrale della struttura, non per niente sono stati scelti i versi sacri di due tavole del Codex, la Comunione degli Apostoli ed il pane ed il vino. E quale miglior biglietto da visita che presentarsi attraverso la comunicazione e la divulgazione verso l'esterno, appunto la Statale 106 gioia e dolore della Calabria, con la vera essenza di Rossano. Che possa servire magari - conclude Savoia - ad aumentare e far risvegliare l’interesse dei cittadini verso il proprio patrimonio artistico e culturale locale.
Foto di Andrea Barbieri ©