Benedetta De Vita ai vertici nazionali della PA digitale: un ruolo che è molto più di un riconoscimento
La professionista sibarita, che venticinque anni fa creò l’Ufficio Europa a Rossano guiderà ora la rete italiana degli RTD. Una nomina che solleva interrogativi sulla capacità del Comune unico di riconoscere e trattenere competenze strategiche
CORIGLIANO-ROSSANO - La nomina è arrivata ieri pomeriggio ed è di quelle che a primo impatto potrebbero sembrare scontate ma che, di fatto, devono aprire - per forza di cose - una discussione, un confronto serio e costruttivo anche sulla capacità di valutazione e discernimento che la classe politica di questa città e di questo territorio spesso dimostra di (non) avere nella valutazione di qualità, merito e capacità. Benedetta De Vita, attuale Responsabile della Transizione Digitale del Comune di Catanzaro ed ex funzionario dell’apparato amministrativo di Corigliano-Rossano, lasciata andar via (se così si può dire) senza la minima resistenza dai quadri della macchina comunale della città fusa, è stata designata Coordinatore nazionale dei Responsabili della Transizione Digitale (RTD) all’interno del Polo Digitale della Pubblica Amministrazione, la struttura che riunisce enti locali e professionisti impegnati nell’attuazione delle politiche digitali.
L’annuncio è stato formalizzato dallo stesso Polo Digitale Calabria / Polo Digitale PA, che negli ultimi anni ha assunto un ruolo crescente nel settore della digitalizzazione degli enti pubblici. De Vita affiancherà il Coordinatore nazionale Francesco Cannataro e avrà il compito di coordinare la rete degli RTD italiani, supportare gli enti nell’attuazione del Piano Triennale ICT e favorire la diffusione di modelli operativi condivisi.
Secondo il presidente del Polo, Emilio De Rango, l’ingresso di Benedetta De Vita rafforza la visione di un «ecosistema digitale che nasce dagli enti e si rivolge agli enti, con l’obiettivo dichiarato di portare avanti un modello di innovazione radicato nei territori e capace di rispondere in modo concreto alle esigenze delle amministrazioni». La struttura, infatti, nata in Calabria e oggi attiva su scala nazionale, punta a consolidare una rete di professionisti in grado di accompagnare gli enti locali nell’adeguamento alle normative, nel miglioramento dei servizi e nella crescita delle competenze digitali interne.
E la figura di Benedetta De Vita è particolarmente rilevante nel quadro di questo nuovo assetto organizzativo e di supporto alla Pubblica Amministrazione. Già, perché nel 2000, giovanissima cittadina di questo territorio, fu lei a costituire uno dei primi sportelli Ufficio Europa nell’allora Comune di Rossano, aprendo una stagione in cui l’ente riuscì ad accedere a importanti finanziamenti extrabilancio e a strutturare una capacità progettuale che, all’epoca, rappresentò una novità nel territorio e nella pubblica amministrazione locale. L’esperienza maturata negli anni nell’ambito della programmazione comunitaria e della progettazione complessa ha poi costituito la base del suo successivo percorso professionale.
La sua uscita dal Comune di Corigliano-Rossano, appena lo scorso anno, da una realtà amministrativa in pieno processo di fusione, è rimasta, negli ambienti amministrativi (e politici), un punto interrogativo ancora oggi privo di risposte. Un caso, se vogliamo. In una fase in cui il nuovo Comune aveva bisogno di strutture capaci di intercettare fondi, costruire progettualità e riorganizzare servizi in chiave moderna, la mancata valorizzazione di una figura con competenze specifiche nel settore europeo e digitale è stata sicuramente una scelta difficilmente spiegabile e, senza dubbio, coraggiosa da parte di chi ha fatto sì che quella risorsa andasse via senza battere ciglio.
La nomina odierna contribuisce sicuramente a ridare centralità al percorso professionale della De Vita, che ora si troverà a operare in un contesto nazionale con responsabilità significative, mentre alle latitudini joniche della Sibaritide continuiamo ad arrovellarci la testa con una miriade di "perché"... E intanto viene in mente il versetto 22 del Salmo 118: La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo