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L'Iraceb a Rossano cosa è stato ed il suo futuro possibile. Parla l'ex presidente De Sensi

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La levata di scudi degli intellettuali rossanesi a difesa dello storico istituto di ricerca sulle antichità classiche e bizantine ha riaperto il dibattito   Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della professoressa Giovanna De Sensi Sestito, docente di Storia Greca all'Università della Calabria e già presidente dell'Iraceb fino al 2009 e da allora componente della giunta esecutiva dello stesso istituto Nella pagina culturale del 18 u.s. “L'Eco dello Ionio” ha pubblicato l’appello rivolto alla Regione Calabria da diversi esponenti dell’associazionismo culturale rossanese per il rilancio dell’attività dell’«Istituto Regionale per le Antichità Calabresi Classiche e Bizantine» (leggi anche Cultura, da Corigliano-Rossano appello alla Regione: «Facciamo rinascere l’Iraceb»): questo il significato dell’acronimo dell’Istituto creato dalla Regione Calabria con L.R. nr.6 del 9/11/1989 integrata con la L.R. nr. 3 del 2/2/1998, per iniziativa di due benemeriti consiglieri regionali rossanesi dell’epoca, Luigi Tarsitano e Giuseppe Accroglianò, con sede appunto a Rossano Calabro, la città che conserva le più significative testimonianze bizantine, e non solo quelle. Alcuni dei sottoscrittori dell’appello hanno fatto parte in periodi diversi, come gli stessi due consiglieri regionali citati, del Consiglio Direttivo dell’Istituto, composto per legge, oltre che da quattro docenti delle Università calabresi di aree disciplinari pertinenti (storia, archeologia, storia dell’arte, pianificazione territoriale, restauro), da due rappresentanti della Regione Calabria e due del Comune di Rossano. Il Consiglio, da rinnovare ogni cinque anni, poteva essere integrato con altri quattro studiosi della realtà regionale, italiani e stranieri. La composizione prevista dal legislatore mirava ad assicurare una solida qualificazione scientifica dell’organo deputato a dare attuazione alla finalità statutaria di promuovere «la conoscenza della storia della civiltà della Calabria dall’età precoloniale al medioevo» e di contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale della regione organizzando convegni e seminari di studio, creando una biblioteca specializzata, collaborando con associazioni, studiosi, Enti locali. L’Istituto è stato, dunque, pensato come centro di ricerca e di promozione culturale, e come tale è stato realizzato, nei quasi trent’anni della sua esistenza, da quanti hanno avuto modo di farne parte o di dirigerlo, come chi scrive, fino al 2009, e il compianto collega e amico Filippo Burgarella fino alla sua prematura e improvvisa scomparsa nel dicembre 2017. L’IRACEB ha potuto giovarsi nel tempo delle competenze e delle esperienze preziose anche di amici che non ci sono più, come Renato Peroni, Giorgio Leone, Giovanni Sapia, e dell’apporto dei tanti illustri studiosi italiani e stranieri che sono stati coinvolti nelle attività seminariali e di convegno organizzate nel corso degli anni: di esse resta testimonianza nelle numerose pubblicazioni promosse e sostenute dall’IRACEB come concreto contributo ad una più profonda conoscenza del passato della Regione. Certo non sono mancate le difficoltà, come quella sempre segnalata e mai risolta, di non aver potuto disporre di un’unità di personale amministrativo incardinata nell’Istituto, che assicurasse la gestione corrente e l’apertura al pubblico della Biblioteca specialistica, creata e via via arricchita di testi rari e importanti sotto la solerte cura di Mons. Franco Milito.  E difficoltà ancora maggiori sono intervenute quando sono state modificate le modalità di erogazione del contributo regionale. Purtroppo la morte ha colto il collega Burgarella prima che fosse perfezionata la soluzione che si stava perseguendo con un più diretto coinvolgimento dell’amministrazione comunale di Rossano, per statuto non meno della Regione parte integrante, purtroppo non sempre attiva, della vita dell’Istituto. È doveroso ricordare che, già all’indomani della dipartita del Prof. Burgarella nella Commemorazione di lui fatta a Palazzo San Bernardino e, successivamente, all’Università della Calabria, S.E. Mons. Milito, invitato ad intervenire ad entrambe, nella sua qualità di vice-presidente, aveva rappresentato la necessità su basi reali di riprendere le sorti dell’IRACEB. Per quanto in regime di prorogatio, e privo del Presidente e di altri componenti venuti a mancare, un Consiglio direttivo esiste ancora, e da parte di alcuni suoi membri, in particolare da Mons. Franco Milito, vice-presidente, e da me, componente della giunta esecutiva, ma per molti anni Responsabile dell’Istituto in passato, erano state avviate fin dal 2018 interlocuzioni sia con l’ Ufficio regionale competente, sia con la Famiglia Martucci, proprietaria dell’immobile in cui l’IRACEB ha sede. Da ultimo, Mons. Milito mi ha comunicato di aver incontrato gli eredi Martucci e, con le informazioni e gli aggiornamenti avuti dagli stessi, di essersi recato il 4 dicembre 2019 alla Cittadella della Regione dove ha avuto un ampio e garbato confronto sulla stagnante situazione dell’IRACEB, in cui ha prioritariamente rappresentato la necessità-urgenza di versamento degli arretrati da alcuni anni del fitto dei locali. In quella circostanza ha fatto presente che i mancati pagamenti sono stati causati dalla sospensione dell’erogazione dei fondi regolarmente previsti nei bilanci della Regione nei quali l’IRACEB compariva, come altri omologhi Istituti Regionali; e ha sollevato il problema strettamente collegato della salvaguardia della Biblioteca specializzata dell’IRACEB, da collocare in strutture sicure, capienti ed idonee per la sua fruizione e, appena possibile, dell’aggiornamento delle riviste e delle collane prestigiose. Ha anche sollevato il problema di fondo: se, cioè, l’IRACEB continui ad esistere come Ente Regionale, in considerazione del fatto che, a quanto è dato conoscere, finora non sono state mai decretate né l’abrogazione dell’Istituto né l’obrogazione di particolari articoli della Legge istitutiva. Nella predetta interlocuzione, avuta con il Dirigente dell’Ufficio al ramo, dott.ssa Tallarico, e con l’Assessore allora in carica, On. Corigliano, Mons. Milito ha fatto anche presente le ragioni per le quali l’IRACEB non aveva potuto accedere ai contributi per le Biblioteche in Calabria previsti da una Legge regionale e convenuto con i medesimi di doversi riprendere opportunamente l’esame di tutta la problematica, ma solo dopo l’insediamento del nuovo Consiglio regionale, essendo imminenti le elezioni. A ciò si sarebbe dato subito seguito, con la presenza anche della famiglia Martucci, se non fosse intervenuto il blocco della mobilità dovuta al Covid-19.     Opportuno, comunque, in questo momento l’appello di altri esponenti della cultura rossanese alla Regione perché faccia quanto di sua competenza per rimettere l’IRACEB in grado di riprendere l’attività, con la concessione di un fondo per la ripartenza e l’avvio delle procedure per la nomina del nuovo Consiglio Direttivo. Ma è opportuno anche ricordare che, nelle more, quanto resta del Consiglio uscente deve poter trovare collaborazione e sostegno nel grande comune di Corigliano-Rossano nato nel frattempo, che deve difendere come un bene prezioso per la propria collettività un Istituto che ha contribuito a fare di Rossano nell’Italia contemporanea un polo culturale di riferimento nello studio del passato. È particolarmente importante che in questo frangente il nuovo Comune svolga fino in fondo il suo ruolo paritario a fianco della Regione anche nel Consiglio direttivo esistente, nella ricerca delle soluzioni più opportune per risolvere le tante questioni in sospeso, per contribuire a mettere il prestigioso Istituto in condizione di tornare ad operare come centro di ricerca e per assicurare la fruizione pubblica della sua ricca biblioteca specialistica. Da oltre due mesi ci stiamo dicendo, da un capo all’altro d’Italia, che la cultura è una risorsa alla quale attingere le energie necessarie per ripartire. Di cultura, di formazione, di sempre maggiori conoscenze, di consapevolezza di un saper essere e di un saper fare che il passato ci restituisce come caratteristica peculiare delle nostre popolazioni anche nei periodi di maggiori avversità, ha bisogno più che mai oggi la Calabria per ritrovare i fattori positivi endogeni del proprio sviluppo. E ogni istituzione culturale, ogni biblioteca, è un faro che aiuta anche a ritrovare la strada della ripartenza.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.