Nell'ambito di un incontro organizzato da Zonadem con ad oggetto la proposta di legge regionale presentata da Mimmo Bevacqua contro gli incendi boschivi, Nicola Irto - presidente del consiglio regionale della Calabria - ha promesso e caldeggiato la calendarizzazione della proposta. "In modo da giungere - ha dichiarato - a quella rapida approvazione che il ricordo delle recenti devastazioni estive dei nostri boschi impone, senza indugi”. Grande partecipazione ieri, al teatro comunale di Mendicino. Aperto dai saluti del Sindaco, Antonio Palermo, e del segretario del circolo PD, Margherita Ricci, il dibattito, coordinato dal componente del direttivo Vincenzo Spingola, è subito entrato nel vivo. Ha aperto i lavori l’intervento del segretario provinciale Luigi Guglielmelli. Il quale ha voluto sottolineare come il progetto normativo in questione debba essere inquadrato nell’ampia opera di programmazione che, dopo tanti anni di immobilismo, sta conducendo l’attuale maggioranza guidata dal presidente Oliverio. Da parte sua, il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, apprezzando gli aspetti innovativi della proposta, ha rilevato la necessità di porre mano all’attuale mancanza di una solida prevenzione attiva sui territori. E ha duramente criticato le lacune mostrate di Calabria Verde e degli altri Enti interessati.
BEVACQUA: MONTAGNA SOLIDALE CARDINE ATTORNO AL QUALE AGGREGARE LE POTENZIALITA' DEI TERRITORI
In questo quadro, ha elogiato il modello posto in essere nel parco dell’Aspromonte. Dove, in particolare, il monitoraggio e la sorveglianza sono stati affidati ai pastori e alle associazioni presenti in loco. Francesco Gervasi, consigliere provinciale con delega all’ambiente, si è quindi soffermato sulla opportunità di superare la prospettiva emergenziale. E di prospettare un’azione costante e ordinaria. Che consenta di intervenire con la giusta tempistica. Predisponendo tutti gli strumenti per non essere colti impreparati dagli eventi. Il segretario provinciale FNS, Giampiero Catalano, ha esortato a ottimizzare le risorse umane regionali e a formarle adeguatamente. Sviluppando, altresì, politiche attive finalizzate al sostegno e mantenimento del patrimonio boschivo. “Il testo di cui stiamo discutendo – ha affermato Bevacqua – è inteso, innanzi tutto, a colmare un vuoto normativo. Che perdura da 17 anni, recependo in maniera puntuale la normativa nazionale. Con l’obiettivo di pervenire a un modello organizzativo efficiente e regolarmente monitorato. Ciò che, durante questi anni, mi ha spinto ad occuparmi del tema della salvaguardia ambientale, è la consapevolezza che, senza una manutenzione ordinaria, diventa impossibile pensare a una ripresa sostenibile e robusta delle aree interne. Laddove deve essere incentivata e garantita quella presenza antropica. Che, come dimostra il mio progetto di Montagna Solidale, è il cardine attorno al quale aggregare le potenzialità socio-economiche dei territori”.