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Incastrato nel fango, i carabinieri salvano un uomo finito in un fosso a Momena

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È successo ieri sera quando la gazzella della radiomobile in pattugliamento ha sentito le urla di aiuto provenire da sotto il pontino che collega il litorale rossanese all’area dell’Enel. I carabinieri salvano un uomo finito in un fosso. È successo ieri, nella tarda serata, in contrada Momena, a Corigliano-Rossano. Una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia di Rossano era intervenuta in zona per sedare una rissa, quando, al termine dell’intervento, procedendo nell’attività di monitoraggio del territorio, hanno sentito delle urla provenire dalla campagna circostante. È la voce, quasi esausta, di un uomo che chiede aiuto. I militari, quindi, scendono dalla gazzella e si mettono alla ricerca. Il suono arriva diritto dall’acquitrino del fosso, attraversato dal pontino che collega la contrada Momena a quella di Sant’Irene-Cutura, quasi vicino alla centrale Enel. Sono le 10 di sera, è buio pesto. Ad un tratto il faro che tiene in mano uno dei militari fa luce su un movimento quasi impercettibile. È la testa del 62enne che esce appena fuori dallo specchio dell’acqua torbida mentre il resto del corpo è incastrato nel fango. In un primo momento i carabinieri provano a tirarlo fuori ma il peso della melma avvinghiata al corpo è troppo pesante e l’uomo è visibilmente indebolito. Solo dopo si scoprirà che è stato in acqua per almeno 5 ore in costante ricerca d’aiuto, in un luogo che d’inverno non è frequentato da nessuno. I militari della radiomobile decidono subito di chiamare rinforzi. In poco tempo sul posto arrivano i vigili del fuoco, che con scale e funi tirano fuori l’uomo dal fango, e l’ambulanza del 118 che mette al sicuro il malcapitato in evidente stato di shock ed in ipotermia, tanto che i sanitari del Suem decidono un ricovero precauzionale nel locale nosocomio dello Spoke di Corigliano-Rossano. Nella drammatica vicenda, alla fine, al 62enne è andata più che bene. Le dinamiche dell’accaduto sono al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Rossano, diretta dal capitano Carlo Alberto Sganzerla. Da una prima ricostruzione dei fatti, pare che l’uomo si trovasse lì nel primo pomeriggio per raccogliere erbe selvatiche, quanto ad un tratto sarebbe finito rovinosamente in acqua senza più saperne uscire. Le urla e le richieste d’aiuto fino a tarda sera, quando poi è stato individuato e recuperato dai carabinieri.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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