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«Il turista non viene qui solo per il mare»

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ROSSANO – Nel primo numero abbiamo parlato di imprenditoria turistica che ha avuto coraggio. Una sua impressione. «Leggendo il vostro editoriale ho innanzitutto provato indignazione. Ciò che ci è stato tolto, i danni provocati da una politica miope, disinteressata alle sorti di un territorio produttivo come il nostro, ma sempre pronta ad assicurare sostegno agli amici ed agli amici degli amici, le profonde ferite inferte alla nostra meravigliosa terra, mi sono ben presenti, ma vederli evocati in un elenco, è stato come sentire, ad ogni lettera, il rintocco di una campana a morto. Mi sono poi inorgoglita, per l’apprezzamento rivolto al coraggio degli imprenditori, che troppo spesso invece sono abbandonati a loro stessi, costretti quotidianamente a lottare in un paese che ostacola la libera iniziativa con mille balzelli ed una burocrazia cavillosa». Tassa di soggiorno, immondizia, niente strade, treni, aerei: come si rilancia il turismo? «Non si rilancia! Non sono pessimista ma realista, non si può pensare di convincere il turista a scegliere Rossano solo decantando il nostro mare e la nostra montagna. Queste sono problematiche troppo rilevanti per pensare di non tenerne conto in un realistico piano di sviluppo del turismo nel nostro territorio. Come possiamo immaginare di aumentare le presenze turistiche se raggiungere Rossano è quasi impossibile. E’ indispensabile superare la mancanza di infrastrutture, in modo realistico però, senza troppi voli pindarici, un passo per volta. Allora iniziamo dalla viabilità: l’unica arteria percorribile per raggiungere Rossano è la SS 106 ma arrivati a Roseto Capo Spulico, a parte lo spettacolare paesaggio, sembra di piombare all’inferno. Il nuovo megalotto presentato dall’Anas pochi giorni fa va in questa direzione, ma quanto ancora dovremo aspettare? I nuovi lavori interesseranno il tratto che da Roseto conduce a Sibari, è un primo passo, di cui sicuramente trarremo benefici, ma ancora il tratto da Sibari a Rossano non è ricompreso. L’aeroporto: sfruttiamo al meglio le risorse che già abbiamo! E’ recente l’annuncio di un incremento delle tratte su Lamezia da parte di Ryanair, ma arrivati a Lamezia la nostra città è quasi impossibile da raggiungere. Creiamo allora dei collegamenti stabili tra Lamezia ed il nostro territorio, non si può pensare che il singolo imprenditore possa sobbarcarsi di questi costi da solo. E poi è indispensabile decidere una volta per tutte qual è la vocazione di questo territorio! Io vedo solo due strade percorribili, due strade che ben si integrano tra di loro agricoltura e turismo, ma per svilupparle è indispensabile tutelare il nostro territorio, difenderlo dallo scempio che i nostri politici non sono stati in grado di risparmiarci. Dobbiamo individuare le nostre tipicità, i nostri sapori, i nostri prodotti, le nostre feste, quello è il nostro patrimonio, quello che siamo, ciò che ci contraddistingue e poi innanzitutto amarlo noi per primi ed allora saremo pronti a diffonderlo e farlo amare agli altri». Acquapark e villaggi turistici, quali sforzi si compiono per assicurare le presenze che riuscite ad avere? «Lavoro costante, dedizione, grossi investimenti pubblicitari e soprattutto passione. Bisogna crederci, contro tutto e tutti. Troppo spesso chi guarda agli imprenditori vede solo i risultati, ma non immagina neanche i tanti sacrifici necessari, il coraggio, il duro lavoro che stanno dietro a tutto questo. Spesso mi sento chiedere ma d’inverno di cosa ti occupi? Come se bastasse in giugno aprire i cancelli per vedere arrivare gente. Per assicurare un costante flusso di turisti è indispensabile un’attenta programmazione, un duro lavoro che non si svolge da giugno a settembre, ma da ottobre a maggio. Ecco la programmazione, un’altra cosa che manca al nostro territorio. Rossano è ricco di eventi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia, basterebbe sfruttarli, renderli in qualche modo “istituzionali” e non decidere all’ultimo momento cosa fare e pubblicizzarlo solo a livello territoriale nella settimana precedente». Cosa si sente di dire a Comuni, Province e Regioni? «E’ ora di rimboccarsi le maniche davvero, di ascoltare la gente e di capire di cosa veramente c’è bisogno. Questo territorio appare abbandonato a se stesso, è ora di agire. Basta cavalcare gli eventi solo per passerelle politiche o per ottenere qualche voto alla più vicina tornata elettorale. E’ inutile promettere grandi opere ed è inutile da parte nostra crederci, abbiamo bisogno di concretezza, cominciamo da ciò che c’è e sfruttiamolo, individuiamo obiettivi raggiungibili e realizziamoli. Piccoli passi». l. l.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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