Ben vengano gli
immigrati… nel paese dell’accoglienza, ma la misura adesso è colma: 200
migranti, distribuiti nei due alberghi della Marina, in un agglomerato urbano di circa 1.000 abitanti come la
Marina di Amendolara, sono davvero tanti, al punto che ora è a rischio la qualità della vita dei cittadini, che cominciano a manifestare la propria insicurezza e la propria preoccupazione. Succede infatti che ad una certa ora della sera alla Marina di Amendolara va di scena il coprifuoco: tutti si rintanano in casa e in giro si incontrano solo gruppetti di migranti. In paese sale così la tensione che ovviamente coinvolge, da posizioni diverse, le forze politiche e non mancano certo le prese di posizione e lo scambio di accuse che hanno avuto come terminale il consiglio comunale tematico svoltosi l’altra sera ore che ha finito per esacerbare ancora di più gli animi. Nonostante tutto questo e nonostante lo spiacevole episodio, tuttora al vaglio della Magistratura, del migrante nigeriano che ha punto con una siringa già usata una mediatrice del CAS (centro accoglienza straordinaria), nessuno vuole passare per razzista e rinnegare la buona predisposizione degli amendolaresi all’accoglienza ma tutti, Maggioranza e Opposizione, convergono sulla necessità che il problema venga governato meglio, che venga ridotto il numero dei migranti e che vengano prese tutte le precauzioni del caso, sia sul piano della sicurezza che su quello igienico-sanitario. Rispetto al suddetto episodio l’ex sindaco
Mario Melfi, dopo aver manifestato solidarietà alla persona, ha accusato il sindaco
Ciminelli di aver «preferito il silenzio e di aver messo la testa sotto la sabbia, perché – ha scritto - sul piano del consenso l’operatrice rappresenta solo se stessa». Da parte sua la mediatrice del CAS, che non ha esitato a sporgere denuncia per l’accaduto, ha ribadito l’esigenza di allontanare gli individui pericolosi e molesti e non procedere a un l’allontanamento di massa, ferma restando la necessità di un controllo sanitario e che vengano ripristinate condizioni di vivibilità sia per gli ospiti che per i residenti. Caustica la risposta del sindaco Ciminelli che, dopo aver accusato di “sciacallaggio” il suo predecessore Melfi e avergli dato del “comunista travestito da fascista”, ha sottolineato la grande generosità e tolleranza della popolazione amendolarese. I migranti dell’Hotel Grillo, secondo Ciminelli, sono da considerare ospiti temporanei il cui destino sarà esaminato martedì 18 ottobre nell’incontro già fissato in Prefettura. Iil nostro impegno a difesa di Amendolara e dei suoi cittadini – ha concluso il sindaco Ciminalli - camminerà di pari passo con la tolleranza, la capacità di accogliere e di integrare, in ogni caso al fianco dello Stato e di S.E. il Prefetto e, non ultima, la struttura di prima accoglienza presente ad Amendolara». Fonte: La Provincia di Cosenza