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Ma i programmi elettorali dove sono?

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Ormai è un dato conclamato, in Europa la Calabria del nord-est è la più povera tra i poveri. Peggio anche dei Paesi che nella zona Euro ci sono entrati da poco o ci stanno entrando. Il reddito pro-capite della Calabria annuo è di 17.160 euro a fronte dei circa 10 mila euro che si guadagnano nel territorio della Sibaritide. Qui, dove c’è tanta ricchezza in termini produttivi e dove quella stessa ricchezza, in termini economici, rimane in mano a pochi. Tutto il resto è manovalanza a basto costo.

Mentre in tanti, di questi tempi, si affannano a innescare le roboanti bombe della polemica, nelle settimane scorse dalle pagine dell’Eco dello Jonio, sulla scia di un campanello suonato dal presidente del Comitato Magna Graecia, Domenico Mazza, eravamo andati a scovare nei numeri e nelle statistiche, rilevando la qualità della vita di questo territorio. Il dato fu sconcertante: Corigliano-Rossano è la città più povera tra quella della provincia di Cosenza. E oggi, l’ennesimo dato che arriva da Svimez ci consegna una Calabria quale regione più povera d’Italia ed il territorio in cui viviamo il più povero tra i poveri.

Tutto questo si consuma in una situazione politico-sociale imbarazzante. Dove le beghe di quartiere, seppur importanti, restano il problema più grande da risolvere, mentre le grandi questioni, quelle che servirebbero ad innescare nuovo sviluppo, rimangono ai margini, restano fuori dalla discussione reale, concreta, attorno ai programmi.

La campagna elettorale è, di fatto, iniziata da oltre un mese ma, tolta qualche frase fatta, qualche concetto trito e ritrito e da sempre inefficace, qui di prospettive nessuno ne parla. Dall’esproprio di Insiti al lungomare più lungo del mondo, sembra che qui il popolo debba vivere di fantasia e nulla più. Quello stesso popolo che si occupa delle vertenze epocali che - diceva qualcuno - «dovranno investire come uno tsunami» Corigliano-Rossano, portando benessere e nuova produttività. Quando? Dove? Come? Se poi il caso particolare fa perdere di vista l’utilità collettiva?

Dove stanno i programmi? Qual è la fase 2 del programma Stasi? Qual è il manifesto programmatico della Coalizione di Centro Destra, a sostegno della Straface, che ci ha detto di essere a lavoro sul Programma dal lontano 22 novembre 2022? Dove sono le idee, le proposte, le prospettive per la città? Ma soprattutto, dove sono gli impegni, chiari e concreti per far partire il motore del capoluogo della Calabria del nord-est? Non ce n’è!

L’affanno più grande sono le liste, i portatori di voto e la macchina del fango. Basta questo ad accontentare le esigenze di un popolo letteralmente alla fame; Tra i più poveri (se non addirittura il più povero) d’Europa?

Prospettive per le nuove generazioni, opere pubbliche, armonizzazione urbana della città, trasparenza amministrativa e dei bilanci, sostegno all’impresa vera, quella che crea lavoro e sviluppo. Cosa si intende fare a riguardo? Ce lo chiediamo da tempo… nessuno risponde, tutti fanno melina.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.